Il Ministro degli affari esteri Gentiloni ha reso oggi in aula un’informativa sulla situazione politica in Turchia, esprimendo grande preoccupazione per l’arresto, avvenuto tra il 3 e il 4 novembre, dei parlamentari dell’HDP. Il Governo italiano condanna senza appello il comportamento del governo di Ankara, non giustificabile in nessun modo: né il pur grave tentativo di colpo di Stato dello scorso 5 luglio o l’alta frequenza con cui avvengono attacchi terroristici possono giustificare l’arresto dei leader di una grande forza dell’opposizione, peraltro principale interlocutrice per una soluzione politica della questione curda. Allo stesso modo si è già espressa l’Unione Europea. Non si possono tacere, però, le responsabilità di quei Paesi europei che hanno opposto un netto rifiuto al negoziato aperto sull’ingresso della Turchia nella UE. Resta in piedi l’accordo sull’immigrazione che ha ridotto drasticamente, senza violazioni sostanziali dei diritti umani, l’afflusso di migranti dall’Egeo, ma l’attuale situazione preclude ulteriori negoziati. Spetta alla Turchia decidere se riavvicinarsi all’Europa: il ricorso alla pena capitale chiuderebbe il dialogo. L’Italia si adopererà comunque per tenere aperta la porta e per non fornire alibi.
Per saperne di più