Finalmente è stato pubblicato il Decreto Ministeriale 6 luglio 2016, n.552 recante “Criteri di ripartizione del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) per l’anno 2016”.
Il testo contiene anche risorse destinate ai CIRT (Consorzi Interuniversitari di Ricerca Tematica) e tiene conto delle questioni sollevate con le due interrogazioni parlamentari, a mia prima firma, che evidenziano l’opportunità di salvaguardare queste realtà per le quali non erano più previste, come negli anni precedenti, specifiche risorse.
I CIRT, già previsti dall’articolo 91 del decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 382, e successivamente riconosciuti anche dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, sono volti alla collaborazione interuniversitaria per la realizzazione di attività di ricerca tematica (scienza e tecnologia dei materiali, informatica, telecomunicazioni, biotecnologie, scienze del mare, ecc.).
Essi hanno consolidato negli anni una specifica competenza e alcuni si sono sottoposti volontariamente alla valutazione ANVUR che ne ha attestato la qualità scientifica.
Si tratta quindi di realtà che contribuiscono ad arricchire le opportunità di valorizzazione delle attività di ricerca di docenti e ricercatori universitari, tramite tipiche organizzazioni “a rete” sul territorio nazionale, proprio al fine di raggiungere masse critiche per filiere con tematiche di frontiera, che si sono dimostrate adeguate per competere a livello europeo e per aggiudicarsi numerosi “grant comunitari”.
Nello specifico, per il corrente esercizio finanziario 2016, sono destinati al cofinanziamento i progetti presentati dai consorzi interuniversitari di ricerca che hanno partecipato, con esito positivo, alla Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR) 2011-2014. Tali progetti devono essere presentati al MIUR entro il 30 novembre 2016.
L’ammissione al finanziamento viene disposta poi con Decreto del Ministro tenendo conto della valutazione degli stessi progetti da parte dell’ANVUR. L’ANVUR, nella sua valutazione, dovrà tenere contro dei seguenti criteri:
– risultati raggiunti nella VQR 2011-2014;
– la qualità del progetto di ricerca;
– la dimensione del progetto con riferimento alla qualità di soggetti e/o atenei consorziati coinvolti;
– congruità del livello di cofinanziamento del progetto da parte dei soggetti consorziati o di soggetti terzi.
Qui il decreto
Leggi anche:
Senato, presentata l’interrogazione sui consorzi interuniversitari di ricerca telematica al Ministro Giannini