Con 171 voti favorevoli, 105 contrari e un’astensione, l’Assemblea del Senato ha rinnovato la fiducia al Governo, approvando definitivamente il ddl n. 2298 recante misure urgenti concernenti la riforma delle banche di credito cooperativo, la garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze, il regime fiscale relativo alle procedure di crisi e la gestione collettiva del risparmio.
L’obiettivo del provvedimento è quello di favorire le aggregazioni del mondo delle BCC, consentendo una way out (ossia la scelta per le BCC di uscire dalla holding) per quelle banche che rispondono a determinati requisiti patrimoniali, ossia che abbiano più di 200 milioni di patrimonio netto al 31 dicembre. Le BCC che non vorranno aderire alla holding avranno 60 giorni per decidere, da sole o con altre più piccole, di fare istanza a Bankitalia per conferire attività bancaria a una Spa.
E’ stato altresì previsto che l’esercizio dell’attività bancaria in forma di banca di credito cooperativo (BCC) è consentito solo alle BCC appartenenti ad un gruppo bancario cooperativo, mentre sono innalzati i limiti per il numero minimo di soci (500) e il valore nominale della partecipazione detenibile da ciascun socio (100 mila euro).
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