L’Assemblea di Montecitorio ha approvato il decreto legge recante la riforma delle banche di credito cooperativo.
Il provvedimento prevede che l’esercizio dell’attività bancaria in forma di banca di credito cooperativo (BCC) è consentito solo agli istituti appartenenti ad un gruppo bancario cooperativo; dispone la concessione della garanzia statale sulle cartolarizzazioni delle sofferenze delle banche e degli intermediari finanziari; modifica il regime fiscale applicabile durante le procedure di crisi d’impresa, e introduce misure per la concessione di crediti alle imprese da parte dei fondi di investimento alternativi.
Parallelamente vengono innalzati i limiti al numero minimo di soci (500) e al valore nominale della partecipazione detenibile da ciascun socio (100 mila euro) in una BCC.
Si stabilisce, inoltre, che la BCC esclusa da un gruppo bancario cooperativo può continuare l’attività bancaria solo a seguito di un’autorizzazione della Banca d’Italia e la trasformazione in S.p.A..
Il provvedimento passa ora all’esame del Senato
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