“La “stepchild adoption” una volta applicata modificherebbe di fatto la disciplina delle adozioni in Italia. inutile ostinarsi a negarlo. Il nostro dibattito mantiene coperta quella che sarà invece la realtà nei nostri Tribunali dei minori, ossia il fatto che in futuro un giudice – rifacendosi alla norma sulla stepchild adoption – per analogia potrà far adottare anche il figlio di terzi a una coppia omosessuale. In pratica uno stravolgimento di fatto della normativa vigente”.
E’ quanto dichiara la senatrice del Pd Rosa Maria Di Giorgi.
“Ci vuole chiarezza, altrimenti si alimentano la confusione e la poca trasparenza. Diciamo no alle mezze verità, come è successo ad esempio per il tema dell’utero in affitto. È stato detto che parlare di maternità surrogata fosse strumentale e fuori tema e poi si è dovuto ammettere che questo invece era un aspetto centrale della discussione. Anche le adozioni lo sono, come diciamo sin dall’inizio di questo dibattito. Invito ora ad un’assunzione di responsabilità nei confronti degli Italiani anche su questo punto lasciato in ombra: un impianto così delicato come quello generale delle adozioni dei bambini, sarebbe cambiato in modo surrettizio, senza il necessario confronto parlamentare su un ddl ad hoc sulle adozioni”.
“Bisogna fermarsi – conclude Di Giorgi – Se il Parlamento non sarà in grado di trovare punti di mediazione condivisi, come l’affido rafforzato, né vuole il confronto su tutti i punti chiave, non rimarrà altro che stralciare la stepchild adoption e rinviarla ad una azione seria da intraprendere in tempi brevi: l’ormai necessaria modifica della legge sulle adozioni”.