L’Unione europea ha rinnovato l’attenzione sulla creazione di posti di lavoro, crescita e investimenti con 16 miliardi di Euro di incentivi destinati alla ricerca nel periodo 2016 e 2017 mediante il nuovo Work Program 2016-2017.
Nel nuovo Work Program (WP) vi è stato un significativo aumento dei finanziamenti per le Piccole e Medie Imprese (PMI), che rappresentano la spina dorsale dell’economia europea grazie alla loro capacità di generare occupazione e crescita. Nel complesso, secondo il nuovo WP2016-2017, le PMI potranno accedere a 2 miliardi di euro di finanziamenti nei prossimi due anni.
Il programma sostiene, inoltre, iniziative trasversali, la più grande delle quali è la modernizzazione dell’industria manifatturiera europea, a cui è destinato 1 miliardo di euro.
Il programma quadro prevede anche altre “cross-cutting initiatives”, tra cui:
– “technologies and standards for automatic driving” (oltre 100 milioni di euro);
– “Internet of Things” (139 milioni di euro) per la digitalizzazione delle industrie europee;
– “Industry 2020 in the Circular Economy” (670 milioni di euro) per sviluppare economie sostenibili e più forti;
– “Smart and Sustainable Cities” (232 milioni di euro) per meglio integrare ambiente, trasporti, energia e rete digitale nell’ambiente urbano.
Una grossa porzione di fondi saranno anche messi a disposizione dei ricercatori che vorranno proporre nuovi ambiti di ricerca. Questo comporterà il finanziamento della ricerca di frontiera che non ha immediate ricadute applicative per la società. Tali finanziamenti ammontano a circa 3,3 miliardi di euro, corrispondenti a circa 2000 borse di studio, per il Consiglio Europeo della Ricerca (CER) e a circa 1,6 miliardi di Euro per il programma “Marie Skłodowska-Curie”.
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