Presentata interrogazione al Ministro Gianinni sul bando PRIN

Presentata interrogazione al Ministro Gianinni sul bando PRIN

Ho presentato un’interrogazione al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, in merito al bando PRIN 2015 (progetti di rilevante interesse nazionale).
Si tratta di un programma di proposte progettuali di ricerca fondamentale che ha lo scopo di favorire il rafforzamento delle basi scientifiche nazionali, anche in vista di una più efficace partecipazione alle iniziative relative ai programmi quadro dell’Unione europea.
Poiché il bando, in discontinuità con i precedenti, non sembra precisare i requisiti di partecipazione ai gruppi di ricerca, e sembra escludere il personale tecnico-amministrativo in servizio presso le università in possesso di specifiche competenze nel campo della ricerca, si chiede al ministro Giannini di sapere:
– quali siano gli strumenti di programmazione in uso per queste misure, i motivi di discontinuità o ritardo nell’emanazione dei bandi, la correlazione con le strategie nazionali considerata la persistente mancanza del programma nazionale della ricerca (PNR) approvato dal CIPE;
– se il termine di circa 40 giorni imposto al sistema per presentare progetti complessi sia ritenuto adeguato, tenuto conto del contesto programmatico delineato, ad assicurare l’efficacia di 92 milioni di euro del fondo FIRST destinati alla ricerca fondamentale o si corra il rischio di spendere male le scarse risorse disponibili;
– se il Ministro in indirizzo non ritenga di prorogare il termine;
– quali siano i volumi di domande attese e i motivi per cui non siano stati attivati strumenti per limitare e qualificare la domanda;
– se ritenga opportuno rivedere l’uso della lingua, anche al fine di utilizzare esperti stranieri nelle attività di valutazione;
– quali siano le ragioni per le quali esiste una soglia massima comune a tutti i settori che potrebbe causare un approccio a pioggia, piuttosto che premiare l’eccellenza con risorse adeguate in relazione alle attività proposte e alle caratteristiche del settore scientifico interessato;
– quali siano le ragioni alla base della scelta di escludere i ricercatori degli enti pubblici di ricerca dalla possibilità di presentare e coordinare progetti PRIN finanziati da un fondo unico per la ricerca istituto da 9 anni;
– se non ritenga che l’impostazione del bando possa influire negativamente rispetto alla promozione della massima collaborazione, nel sistema della ricerca italiano, tra università ed enti pubblici di ricerca e quali atti o iniziative intenda adottare o intraprendere per porvi rimedio;
– se sia effettivamente escluso dalla partecipazione alle attività PRIN 2015, e quali siano le ragioni dell’esclusione, il personale tecnico-amministrativo in possesso dei requisiti previsti dalla legge n. 240 del 2010 e quali atti o iniziative intenda adottare o intraprendere per sanare tale lacuna.

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