Ho sottoscritto l’interrogazione a prima firma del Senatore Roberto Cociancich, indirizzata al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Paolo Gentiloni, in merito alla sentenza di condanna a morte da parte dell’Arabia Saudita del diciassettenne Ali Mohammed al-Nimr per aver partecipato a una manifestazione contro il Governo.
Gli esperti delle Nazioni Unite in materia di diritti umani hanno invitato le autorità saudite ad annullare l’esecuzione, in quanto “ogni sentenza che impone la pena di morte a minorenni al momento del reato, nonché la loro esecuzione, è incompatibile con gli obblighi internazionali dell’Arabia Saudita”, designata proprio dall’Onu alla guida della commissione per i diritti umani.
Al momento è in atto una mobilitazione internazionale per salvare la vita del giovane Ali e numerosi appelli sono stati lanciati sul web, fra cui la petizione “Salviamo la vita di Ali Mohammed al-Nimr”, pubblicata sul sito internet “Change.org”, e le iniziative del quotidiano “L’Unità” e dell’agenzia “Aki – Adnkronos”.
Con la presente interrogazione si chiede pertanto al Ministro Gentiloni:
– se intenda attivare gli opportuni canali diplomatici, al fine di acquisire elementi sulla vicenda di al-Nimr e tentare di dissuadere il Governo saudita dall’eseguire la sentenza di condanna, nonché di far liberare il ragazzo;
– se il Governo italiano e l’Unione europea, a partire dall’impegno dell’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, non ritengano opportuno attivare ogni strumento per scongiurare tale esecuzione, considerato che la condanna a morte, prevista come pena per la punizione del reato di opinione da questi commesso, rappresenterebbe una palese violazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948;
– se e quando il Governo italiano intenda adoperarsi per rilanciare e sostenere, in ogni sede internazionale, l’abolizione della pena di morte.
Qui il testo dell’interrogazione