Martedì 22 settembre, durante la discussione generale che si è tenuta in Aula al Senato in merito alla riforma costituzionale, sono intervenuta per porre all’attenzione dell’Assemblea il valore storico di questo percorso il cui risultato finale deve essere quello di dare al nostro sistema istituzionale un maggior grado di ordine ed efficienza.
Questa riforma mira essenzialmente a tre risultati:
1. una forte riduzione del bicameralismo;
2. un moderato ma necessario rafforzamento dei poteri del governo;
3. una, si spera definitiva, sistemazione dei rapporti tra Stato e Regioni, che chiuda la stagione ventennale della propaganda federalista alimentata da destra e interpretata male a sinistra, che ha prodotto la moltiplicazione dei centri di spesa e degli organismi decisionali del Paese in cambio di un’accresciuta inefficienza del sistema nel suo complesso.
Questo non è un semplice passaggio parlamentare di una legge come tante. Con questa riforma, evocata già nell’Assemblea Costituente da cui nacque, appunto, la Costituzione, la politica oggi si riappropria della sua funzione principale e più nobile.
Per saperne di più:
Intervento nella discussione generale del disegno di legge costituzionale n. 1429-B
Testo integrale dell’intervento
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