Eccoci qua, pronti all’appuntamento mensile delle E-News. Ricordo le regole del gioco: email breve (si fa per dire) di aggiornamento sulle scelte del Governo e del PD. Per commentare, criticare, dare idee, cancellarsi o indicare nuovi indirizzi l’email è matteo@matteorenzi.itIn questa E-News sottolineo soprattutto tre grandi questioni: 1. La situazione economica 2. L’immigrazione 3. Le riformePunto 1. C’è un’altra Italia. E non è più il problema del mondo L’Italia ha finalmente svoltato. Non siamo più il problema economico dell’Europa, non siamo più la minaccia finanziaria del mondo. E dopo anni di segno meno crescono tutti gli indicatori. è davvero un periodaccio per i nostri amici gufi abituati a roboanti comunicati stampa dopo ogni dato Istat e oggi comprensibilmente sono più sobri nelle loro dichiarazioni. Cresce il Pil e siamo felicemente costretti a rivederlo al rialzo. Crescono i consumi e sono felice che gli studi della Banca d’Italia e della Bocconi dimostrino che gli 80 euro non solo siano stati una misura di giustizia sociale ma abbiano anche funzionato. Cresce il turismo, a doppia cifra specie al sud. Cresce l’export (e non è solo una questione di dollaro forte: in USA l’export italiano cresce del doppio della crescita dei Paesi dell’eurozona). Crescono soprattutto gli occupati : cresce il numero di quelli che lavorano, ma cresce anche il numero di chi ha un lavoro stabile, segno che il JobsAct ha dato qualche diritto in più, altro che precarizzazione. Cresce la produzione industriale, crescono le aspettative degli industriali, crescono i mutui, i pagamenti con bancomat e carte di credito, gli incassi che vengono dall’evasione, bene. Si può fare sempre di più e siamo qui per questo, ma ciò che va sottolineato come cruciale è che soprattutto cresce la fiducia della nostra gente. L’Italia ci crede. L’Italia sa che questa è la volta buona. E se finalmente riusciamo a dare fiducia al risparmiatore, al consumatore e -lasciatemelo dire – soprattutto al cittadino, allora le cose cambiano davvero. Perché ciò che ha bloccato l’Italia è stata soprattutto l’incertezza. Abbiamo il risparmio privato più alto dell’Occidente, una montagna di denari fermi e immobilizzati dalla mancanza di prospettiva. Proseguire sul cammino delle riforme e abbassare le tasse, allora, non sono semplicemente un obiettivo di dignità politica e sociale al quale non rinuncerei per nulla al mondo, ma sono anche â può sembrare paradossale ma non lo è – la precondizione per la ripresa economica. Abbiamo restituito 80 euro ai cittadini con meno di 1.500 euro al mese nel 2014. Abbiamo tolto la componente costo del lavoro dall’Irap delle aziende nel 2015. Togliamo la tassa sulla prima casa (Imu e Tasi) per tutti, per sempre, dal 2016. Abbasseremo ulteriormente le tasse alle imprese nel 2017 (Ires). Interverremo sugli scaglioni irpef nel 2018. Promettere di abbassare le tasse è un ritornello di tutti (o quasi) i politici. Noi lo stiamo semplicemente facendo. E lo facciamo anche perché pensiamo che poter contare su un fisco meno oppressivo (anche nei metodi, ne parleremo più diffusamente in una delle prossime enews) è lo strumento che abbiamo per restituire libertà di impresa e investimento agli italiani. Ho accettato di formare il Governo, intervenendo a legislatura in corso quando il cammino di questa legislatura sembrava spacciato e l’Italia politica sembrava ferma nella palude, per tentare l’elettroshock e far ripartire il motore del Paese. Adesso che l’Italia ha svoltato, ora è il momento di insistere: tranquillità, fiducia, credibilità. C’è un’altra Italia. E non è più il problema del mondo. Punto 2. Immigrazione. Italia punto di riferimento del mondo Punto 3. Riforme, unico modo per restituire dignità alla politica. Qualche link, se proprio non avete niente di meglio da fare Pensierino della sera. Oltre duecentomila persone in un giorno all’Expo. Tanta gente, tanta. Ma anche tante idee. A cominciare da quelle sul come tener vivo questo appuntamento sotto il profilo ideale e culturale, continuando la lotta alla fame nel mondo, alla malnutrizione, alla povertà. Abbiamo discusso di questo e di altro con tanti ospiti internazionali, ultimo dei quali solo in ordine di tempo il leader degli U2 Bono Vox. Abbiamo vinto la sfida dell’Expo quando non ci credeva nessuno. Bene. Ma adesso dobbiamo vincere la sfida dell’eredità dell’Expo, tenendo vivi gli ideali che muovono l’Italia in questo campo. Un sorriso, Matteo Post-Scriptum Due ragazze del sud, due giovani donne trentenni, due tenniste straordinarie hanno compiuto un’impresa nella quale non credeva nessuno, nemmeno loro. Hanno colorato d’Italia gli US Open giocandosi la finale e distruggendo il sogno della numero 1, Serena Williams. Hanno ammutolito NYC che poi le ha abbracciate in una ovazione entusiasmante e ci hanno reso orgogliosi di essere italiani. è la grande forza dello sport, come dimostra Fabio Aru che trionfa alla Vuelta. O i successi di sportivi più o meno noti, in tutte le discipline. Ma le vittorie di Pennetta e Vinci, e il trionfo di Flavia in finale, non sono solo tennis. è molto più che tennis. è una meravigliosa storia italiana, di donne che non rassegnandosi e non arrendendosi dimostrano che siamo capaci di tutto, persino di vincere quando non ci crede nessuno. Sono andato a NYC per vivere con loro la finale. Ho letto molte polemiche per la mia scelta. Fosse stato il calcio, non avrebbe detto niente nessuno. Ma è tennis, tennis femminile, e allora in tanti hanno storto la bocca come fosse sport di serie B. Rispetto tutti. Ma credo che un grande Paese come l’Italia, una comunità nazionale stia insieme anche grazie a emozioni condivise e non solo a statistiche. Quelle ragazze ci hanno emozionato e reso orgogliosi. L’Italia con i suoi rappresentanti, con il suo Comitato Olimpico, era lì con loro. A dire brave, a dire grazie, a dire al mondo che ci guardava che â come sempre â l’Italia è capace di tutto. Chi vuole vivere di rancore, faccia pure. Noi oggi ci teniamo stretti questa inattesa felicità. |