50 anni di attesa. Tanto il tempo di attesa per l’industria cinematografica italiana per vedere riformare l’intero comparto. Ora, grazie alla legge quadro sul riordino del settore Cinema, promossa dalla senatrice del Partito Democratico, Rosa Maria Di Giorgi, questa attesa sta per concludersi. Domani, mercoledì 16 alle ore 15 infatti, nella 7°commissione del Senato, il ddl cinema, un provvedimento trasversale di iniziativa parlamentare, inizierà il suo iter a Palazzo Madama. Verranno ascoltate le categorie che ruotano intorno al settore, per giungere ad un testo definitivo che l’aula dovrà poi far divenire legge. Un ddl che punta a rilanciare l’intero settore, dove i benefici saranno distribuiti per tutti gli “attori” del comparto. La proposta, si fonda su 4 aspetti principali: Il Centro Nazionale del Cinema e l’audiovisivo, in grado di elaborare autonomamente le politiche di settore fornendo un sostegno adeguato alle specifiche e mutevoli necessità: dalla scrittura alla produzione, dalla distribuzione, all’esercizio, dalla formazione, all’inserimento dello studio delle immagini in movimento nei programmi delle scuole primarie, alla conservazione e al restauro del patrimonio, allo sviluppo tecnologico, alla promozione; Certezza e continuità delle risorse, determinate al di fuori della fiscalità generale, tramite un prelievo sul giro d’affari di tutti gli operatori che traggono profitto dallo sfruttamento delle opere cinematografiche, comprese le società telefoniche, nonché le over the top; Adozione di un principio generale di trasparenza su tutti gli atti e i contratti che riguardano un’opera cinematografica finanziata con risorse pubbliche, da realizzarsi con l’istituzione di un registro cinematografico accessibile a tutti gli aventi diritto; la definizione di sanzioni certe e con un criterio progressivo di severità collegato alla gravità dell’ infrazione