Ho sottoscritto l’interrogazione a prima firma della Senatrice Venera Padua, indirizzata al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in merito alle procedure di registrazione dei prodotti omeopatici.
I prodotti omeopatici a uso umano sono presenti in Italia da più di 50 anni, ma solo nel 1995 è stata introdotta la definizione di farmaco omeopatico nel nostro ordinamento, attraverso il decreto legislativo n.185 del 1995.
Nonostante ciò, l’Italia non risulta essere al passo con i maggiori Paesi europei in materia di regolamentazione dei prodotti omeopatici, disattendendo alla direttiva comunitaria 2001/83/CE, recante un codice comunitario relativo ai medicinali per uso umano, recepita dal nostro ordinamento con decreto legislativo n. 219 del 2006.
Allo stato attuale è inoltre vietata, nel nostro Paese, la pubblicità dei medicinali omeopatici, non essendo consentito di nominarli negli spot.
Con la presente interrogazione si chiede quindi di sapere:
– se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno valutare con urgenza, anche ai fini della migliore informazione e tutela del consumatore, la necessità di recepire appieno la direttiva 2001/83/CE, emanando le norme stabilite dall’articolo 18 del decreto legislativo n. 219 del 2006 e consentendo, in questo modo, di inserire indicazioni terapeutiche e posologia sul foglietto illustrativo e sulle confezioni delle specialità omeopatiche, come accade in altri Paesi europei come Francia e Germania;
– se non ritenga altresì opportuno permettere alle aziende produttrici di effettuare campagne informative sui farmaci omeopatici complete, equilibrate e corrette, così come previsto e consentito per i prodotti allopatici, ai quali, tra l’altro, gli omeopatici sono assimilati a tutti gli effetti;
– se infine non intenda vigilare sul rispetto dei tempi per il rinnovo delle autorizzazioni all’immissione in commercio affinché la fase di invio delle domande da parte delle aziende titolari si concluda effettivamente entro il 30 giugno 2017 e affinché venga concessa l’autorizzazione ai prodotti che abbiano già concluso positivamente la fase istruttoria.
Qui il testo dell’interrogazione