Cari amici,
ho letto che state pensando di portare in Consiglio una mozione di sfiducia contro il vostro Sindaco, Sara Biagiotti, la persona che ha guidato la nostra campagna elettorale a Sesto fiorentino e che ha vinto le elezioni con il bel risultato che tutti noi ricordiamo. Mi permetto di scrivervi perché credo che un’ulteriore riflessione sia necessaria prima che considerazioni – forse non ben meditate – vi mettano nella condizione davvero inusuale e incomprensibile di interrompere, senza giustificazioni sostenibili, quel percorso democratico e civile che insieme a Sara avete intrapreso nel momento in cui avete deciso di candidarvi come consiglieri comunali per dare un contributo di passione e competenza all’amministrazione cittadina.
So quanto impegno sia richiesto nel governo di una città e quanto difficile sia l’opera di mediazione in politica, quanta fatica e quante amarezze ciò comporti. Tuttavia la soddisfazione che si prova quando si portano a compimento i progetti e si vedono realizzate le opere che abbiamo voluto per i cittadini che si sono affidati a noi ripaga di tutti i sacrifici. Scontri, incomprensioni, battaglie anche dure si devono mettere in conto, anche fra persone dello stesso partito, ma non possiamo mai, per il rispetto che dobbiamo ai nostri elettori, ai cittadini delle nostre comunità, anteporre al loro interesse risentimenti o questioni che poco (ritengo) hanno a che fare con il governo della città.
Non si usino le istituzioni per battaglie che attengono alla sfera del dibattito interno al nostro partito. Sono altre le sedi a ciò deputate e non è consentito fare confusione su questo. Un Sindaco è un Sindaco e non si gioca con le istituzioni. Non si chiama in campo il Governo e il Prefetto, suo rappresentante nel territorio, per commissariare un Comune senza alcuna motivazione valida. Ci sono regole scritte e non scritte che vanno seguite in politica. Nessuna leggerezza è consentita.
Da tanti anni seguo la politica di Sesto Fiorentino. Abito alle Panche-Castello. Direttrice Nord-Ovest della città metropolitana. Conosco bene il vostro Comune. Ne ho visto lo sviluppo. Sono stata votata da tanti cittadini di Sesto alle ultime primarie che mi hanno consentito di essere eletta in Senato.
Negli anni ho visto crescere la città, ne ho seguito le trasformazioni. Una cittadina moderna, di salde tradizioni, persone concrete. Tanti amici fieri di essere Sestesi. Ho sempre visto nelle amministrazioni che si sono susseguite attenzione ai servizi sociali, alla scuola, all’ambiente, allo sviluppo economico, alla cultura. Ho seguito da parlamentare alcune delle crisi aziendali, per tutte la Richard Ginori. Ho condiviso la scelta di valorizzare quel territorio attraverso la costruzione del Polo Scientifico dell’Università di Firenze. Frequento spesso l’Area della ricerca del CNR (ero tra coloro che anni fa presero la decisione di creare a Sesto uno dei centri più importanti della ricerca italiana). Centinaia di studenti, professori e ricercatori italiani e stranieri che con la loro presenza contribuiscono alla valorizzazione, attraverso funzioni pregiate, del territorio di Sesto. E poi ho visto e seguito la crescita dei grandi centri commerciali che tanto lavoro e tanta ricchezza hanno portato in città.
Di tutto questo ho sempre discusso con Sara e con coloro che hanno condiviso la sua scelta di candidarsi nel Comune di Sesto e in tutto questo l’ho vista impegnata in questi mesi in cui ha guidato il Comune. Mi si spieghino senza retropensieri le sue “colpe”, perché davvero non si riescono a comprendere. Donna piena di energia, competente, politiche chiare, decise quando le abbiamo dato fiducia, coerenza di azione di governo con gli obiettivi programmatici, carattere fermo ed esperienza amministrativa maturata in sedi importanti come la Provincia e poi il Comune di Firenze. Tanti problemi, certo, e scelte difficili da fare e da condividere, a partire dalle grandi infrastrutture e dall’aeroporto. Il raccordo con la Regione e le sue politiche, con Firenze, la città metropolitana. Insomma un’amministrazione, come decine e decine nel nostro territorio, che va avanti tutti i giorni confrontandosi con le difficoltà locali e con quelle di natura nazionale, con la crisi economica, con il patto di stabilità che ingessa gli investimenti e con tutto ciò che ogni sindaco deve affrontare tutti i giorni con la gente senza lavoro o che si è impoverita.
La mia esperienza e la mia età mi hanno insegnato che dalle crisi e dai momenti di difficoltà si esce se ognuno rinuncia a qualcosa e se si mettono in campo le parti migliori di ciascuno con maturità e senso di responsabilità. Solidarietà politica e personale e capacità di valorizzarsi a vicenda con un unico obiettivo, che deve essere un faro per tutti noi che ci impegniamo in politica, ossia mettere al primo posto gli interessi delle persone che ci hanno dato fiducia. Un grande insegnamento che ci deriva da coloro che ci hanno fatto appassionare alla politica, gli uomini e le donne che hanno reso civile e democratico il nostro Paese e che con il loro esempio ci indicano il cammino. Non possiamo permetterci di essere da meno. È la nostra sfida. La dobbiamo vincere tutti insieme con umiltà e facendo tesoro di errori e incomprensioni per evitarli in futuro.
Grazie per l’attenzione che mi avete dedicato leggendo questi miei pensieri.
Con affetto,
Rosa Maria Di Giorgi