L’allarme del Presidente dell’Accademia della Crusca prof. Marazzini preoccupa molto. Il nostro impegno a livello nazionale e la disponibilità del Ministero della Cultura hanno garantito un finanziamento da parte dello Stato che, seppure insufficiente, certifica tuttavia l’attenzione e la giusta considerazione per una istituzione che rappresenta la nostra eccellenza nazionale in campo linguistico. La Regione Toscana deve mantenere il proprio impegno e il Governatore Rossi non può consentire che questa istituzione si impoverisca in quanto a capitale umano. I giovani ricercatori e gli esperti collaboratori compiono un lavoro quotidiano che gli altri paesi ci invidiano. La lingua è l’identità, è la storia, è l’anima di una nazione e di un popolo. Tutto il possibile va fatto per mantenere gli studi sulla lingua, per coltivarla, per tramandarla, per aggiornarla. Tutto questo fa la nostra Accademia della Crusca. Tutte le istituzioni si impegnino e anche le imprese facciano la propria parte. Il patrimonio culturale su cui investire è costituito anche dalla nostra lingua e qujndi dall’Accademia e non soltanto dai beni artistici e architettonici. Dovremmo pensarci più spesso.