Martedì 7 aprile si è riunito a Palazzo Chigi il Consiglio dei Ministri sotto la presidenza del Premier, Matteo Renzi.
Su proposta del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pietro Carlo Padoan, il CdM ha avviato l’esame del Documento di economia e finanza (DEF) per il 2015, previsto dalla legge di contabilità e finanza pubblica, n.196 del 2009, la cui approvazione è prevista entro il 10 aprile di ogni anno.
Il DEF 2015 opera in continuità con i principali provvedimenti assunti nei mesi precedenti (il decreto legge 66, la legge di stabilità e l’investment compact) e conferma l’ambizioso programma di riforme che costituisce il segno distintivo del Governo: piena realizzazione del jobs act, riforma della pubblica amministrazione, riforma della legge elettorale e dell’architettura istituzionale, riforma della scuola, adeguamento del settore del credito, revisione della spesa orientata sia alla generazione di risparmi che all’aumento dell’efficacia dei servizi pubblici offerti a cittadini e imprese.
Il programma ha l’obiettivo di migliorare strutturalmente la capacità competitiva del Paese a partire dal capitale umano e dalle infrastrutture.
Il Governo intende inoltre perseguire una strategia di medio termine caratterizzata dalla riduzione delle tasse compensata da risparmi sulla spesa, ripresa degli investimenti, gestione responsabile del bilancio statale e riforme strutturali.
L’affacciarsi della possibilità di crescita dopo tre anni di recessione e la realizzazione di riforme lungamente attese consentono di impostare un ciclo di fiducia: il circolo virtuoso che fa risalire la domanda e insieme alla revisione della spesa crea spazio per la riduzione delle tasse e la ripresa di investimenti pubblici.
Instaurando questo clima di fiducia, il risultato sarà un ritmo di crescita più elevato nel 2016 (Pil stimato 1,4%) e nel 2017 (Pil stimato 1,5%) e il rafforzamento dell’occupazione.
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