Con 165 voti favorevoli, 82 contrari e 3 astenuti, il Senato ha approvato la risoluzione di maggioranza al Documento di economica e finanza (Def) 2015 che indica gli indirizzi di politica economica del Paese e l’aggiornamento delle principali variabili economiche (Pil, deficit, previsioni sull’occupazione, debito pubblico) sia per l’anno in corso, sia per il triennio successivo.
Il documento enuncia, altresì, le modalità e la tempistica attraverso le quali l’Italia intende perseguire gli obiettivi in materia di crescita, occupazione, innovazione, istruzione, integrazione sociale, energia e sostenibilità ambientale, definiti nell’ambito dell’Unione europea.
Per il raggiungimento di tali obiettivi si è impegnato il Governo a:
– utilizzare lo spazio di manovra sul raggiungimento del pareggio di bilancio per rafforzare l’implementazione delle riforme strutturali già avviate […] disponendo […] l’accantonamento di corrispondenti risorse nel bilancio dello Stato;
– destinare ulteriori risorse all’edilizia scolastica, alla messa in sicurezza del territorio e all’efficientamento energetico;
– salvaguardare la qualità dei servizi e dell’assistenza sanitaria nell’ambito della revisione della spesa pubblica;
– utilizzare la flessibilità, legata alle riforme, per neutralizzare e impedire l’entrata in vigore delle clausole di garanzia (aumenti IVA e accise) e ad assicurare riduzioni di spesa selettive;
– sostenere gli investimenti degli enti locali, superando il patto di stabilità interno (a tal riguardo è stato trovato un accordo per ripartire diversamente i tagli previsti per le città metropolitane);
– valutare l’opportunità di mantenere gli sgravi per i nuovi contratti a tempo indeterminato e di introdurre, nella prossima legge di stabilità, elementi di flessibilità in materia previdenziale;
– dare attuazione all’assegno e all’indennità di disoccupazione;
– rivedere la normativa sugli appalti pubblici.
Si intende così continuare a portare avanti una politica a favore della crescita, evitando aumenti del prelievo fiscale e fornendo un’opportunità concreta di sviluppo dopo un lungo periodo di crisi economica.