E’ in discussione al Senato un emendamento alla Legge Delega sulla riforma delle Pubbliche amministrazioni presentata dal Ministro Madia, che riscrive il primo articolo della normativa e va sotto il titolo di “Carta della cittadinanza digitale”.
L’articolo prevede che “al fine di garantire ai cittadini e alle imprese, anche attraverso l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, il diritto di accedere a tutti i dati, i documenti e i servizi di loro interesse in modalità digitale, riducendo la necessità dell’accesso fisico agli uffici pubblici, il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data in entrata in vigore della presente legge, a invarianza delle risorse umane, finanziarie e strumentali, uno o più decreti legislativi, volti a modificare e integrare il Codice dell’amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005″.
Si sposta quindi il baricentro dalla Pubblica Amministrazione ai cittadini e alle imprese che dispongono adesso del diritto pressoché universale ad accedere a tutti i dati, i documenti e i servizi di loro interesse in modalità digitale, riducendo la necessità di recarsi fisicamente presso gli uffici pubblici. La cittadinanza digitale ha come obiettivo quello di assicurare l’erogazione online di un numero crescente di servizi e l’accesso alle comunicazioni di interesse dei singoli cittadini (e imprese) direttamente via internet, con tablet o smartphone. Chiunque deve attendersi dalla PA un livello minimo in termini di qualità, accessibilità e disponibilità di servizi online, alfabetizzazione digitale e partecipazione con modalità telematiche ai processi di decisione delle amministrazioni pubbliche, al fine di realizzare progressivamente il principio del “digital by default”, in base al quale i servizi devono essere progettati ed erogati in primo luogo in forma digitale.