E’ stato pubblicato in questi giorni dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) il volume dal titolo “Avere figli in Italia negli anni 2000: approfondimenti dalle indagini campionarie sulle nascite e sulle madri”.
L’ISTAT ha condotto tre edizioni di indagine campionaria sulle nascite e le madri, intervistando circa 17 mila mamme con l’obiettivo di contribuire alla comprensione delle dinamiche più recenti dei comportamenti riproduttivi, anche in relazione alla crescente partecipazione femminile al mercato del lavoro registrata dagli anni 2000.
Lo scopo della ricerca è quello di analizzare le dinamiche riproduttive delle donne, legandole alle strategie di conciliazione tra famiglia e professione. Le donne, infatti, sono sempre più protagoniste attive del mondo del lavoro e la loro permanenza si fa sempre più stabile rispetto al passato.
Oltre la metà delle madri intervistate ha infatti un’occupazione e dai dati sulle motivazioni per lavorare e sul grado di soddisfacimento espresso rispetto alla loro attività lavorativa risulta che le donne tengono molto alla loro professione.
Dallo studio, oltre a elementi positivi, emerge la forte riduzione della natalità nel nostro Paese: tra le finalità della pubblicazione troviamo, quindi, anche quella di far riflettere per cercare una soluzione al problema del cambiamento demografico, che ha profondamente trasformato i comportamenti e le strutture della popolazione italiana.