Oggi la minoranza del gruppo del Pd del Senato, nonostante l’assemblea del gruppo ieri, alla presenza del segretario Renzi, avesse deciso diversamente, non ha ritirato l’emendamento Gotor relativo alla percentuale di capilista nei collegi indicati dal partito. Se lo è votato e ha consumato uno strappo che lascerà un segno. Nessun rispetto per il gruppo, per il capogruppo Zanda che dopo la discussione ha fatto votare, nessun rispetto per il proprio segretario. Nessun senso di appartenenza al partito. Andare fino in fondo su che cosa? Non si penserà che si creda alle motivazioni proclamate? Questa legge è la più simile a ciò che il Pd ha sempre detto e che Bersani e i suoi hanno sempre sostenuto, altro che legge di Berlusconi! Una bella legge che porta al ballottagio, con collegi piccoli che danno riconoscibilità al capolista che non potrà essere del tipo nani e ballerine se il partito vorrà vincere in quel collegio, con le preferenze per gli altri candidati della lista e con l’alternanza uomo donna. E poi Il premio di maggioranza alla lista. Il tentativo voluto dal Pd – da sempre – di andare a un bipartitismo che dia governabilità e che non ci riporti mai più ai giochi irresponsabili per far cadere i buoni governi dei vari Bertinotti di turno nelle coalizioni. Abbiamo lavorato duramente in Senato per ottenere tutto questo cambiando la legge che era uscita dalla Camera e con una forte disponibilità del Governo che ha accettato i cambiamenti. La minoranza quindi cerca altro. Non è che non ce ne siamo accorti. Basta con questi giochi contro l’Italia. Solo chi segue la politica con superficialità può abboccare o i vari Travaglio sul Fatto quotidiano che raccontano realtà inventate. L’obiettivo vero è il Quirinale. Tenere Renzi in fibrillazione. Bersani e i suoi vogliono il loro Presidente della Repubblica, possibilmente nemico di Renzi, per poter tenere sotto controllo e bloccare le iniziative del giovane premier che sta tentando di cambiare il Paese, ma soprattutto continuano a non digerire il fatto che Renzi abbia vinto le primarie e stia trasformando il partito, lo stia rendendo vivo, democratico, in grado di interpretare il paese in evoluzione, capace di interloquire con l’Europa, seppellendo quel partito che era solo capace di perdere. Giocano una partita pericolosa, una partita bugiarda, ma soprattutto una partita senza prospettiva. Spero che si ravvedano. Per il bene del nostro partito e per il bene dell’Italia di cui abbiamo la responsabilità.
Rosa Maria Di Giorgi