Oggi, 10 dicembre, ricorre la Giornata Internazionale dei diritti umani che ricorda la “Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo“, firmata a Parigi nel 1948 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. La Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo, rappresenta il tentativo di dare riconoscimento perenne ai diritti che spettano all’essere umano in quanto tale, che sono inalienabili e appartengono a tutta l’umanità. La Giornata ricorda, inoltre, il 30esimo anniversario della Convenzione contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, inumani e degradanti conclusa a New York il 10 dicembre 1984 che impone agli stati l’obbligo di considerare reato la tortura. Firmata dal nostro Paese, tale Convenzione non è mai stata adottata dal punto di vista legislativo, motivo per cui da oltre un quarto di secolo l’Italia ha l’obbligo di dotarsi di una legge che preveda e punisca il reato di tortura. In passato, più volte si è tentato di introdurre il reato di tortura attraverso proposte di legge, mai approvate definitivamente. Il 5 marzo 2014 il Senato ha approvato all’unanimità il disegno di legge intitolato “Introduzione del delitto di tortura nell’ordinamento italiano” che si trova per adesso alla Camera. Il testo introduce, per la prima volta nel codice penale, gli articoli 613-bis, che disciplina il delitto alla tortura, e 613-ter, che incrimina la condotta del pubblico ufficiale che istiga altri alla commissione del fatto. Si tratta di un provvedimento fondamentale per definire, prevenire e punire adeguatamente comportamenti odiosi, che hanno purtroppo provocato sofferenze, vittime e situazioni gravi e drammatiche, che non devono più ripetersi nel nostro Paese.
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