Presentato ieri, 27 novembre, a Lucca, in Palazzo Ducale, il VI Rapporto toscano sulla violenza di genere. Il Rapporto, oltre all’analisi dei dati relativi alle donne che accedono ai Centri antiviolenza, agli accessi al Codice Rosa e agli accessi e all’utenza dei Consultori, per la prima volta ha coinvolto anche l’ISPO (l’Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica) che ha studiato in particolare il fenomeno del femicidio. Dal 1° luglio 2009 al 30 giugno 2014 si sono rivolte ai Centri antiviolenza toscani 10.819 donne. Donne le cui caratteristiche non cambiano molto nel tempo: appartenenti ad ogni classe sociale, esse si rivolgono ai Centri per ricevere aiuto e per uscire da una situazione di violenza che nella maggior parte dei casi avviene dentro le mura domestiche.
Dal 2006 al 2013 in Toscana sono state uccise, per motivi di genere, 63 donne. Nella maggior parte dei casi si tratta di omicidi commessi dal partner o dall’ex partner delle vittime. Ad uccidere sono stati anche familiari, amici, datori di lavoro, killer occasionali, oppure clienti nel caso in cui le donne fossero prostitute.
La violenza contro le donne rappresenta una grave violazione dei diritti della persona, riconosciuta a livello internazionale. Da pochi mesi è in vigore la Convenzione di Istanbul
contro la violenza domestica; non dobbiamo smettere di educare i nostri figli, sin dalla prima infanzia, al rispetto della donna, agendo anche con fermezza contro gli stereotipi di genere.
- Qui il VI Rapporto sulla violenza di genere in Toscana
- Leggi anche il rapporto “Quanto costa il silenzio?”