Il Consiglio dei Ministri, nell’ultima seduta, ha approvato definitivamente un Regolamento che modifica ed integra la precedente normativa in materia di criteri e procedure per l’utilizzazione della quota dell’otto per mille dell’IRPEF devoluta alla diretta gestione statale. Adesso anche la manutenzione degli edifici scolastici potrà essere finanziata tramite l’otto per mille.
Con queste modifiche il Governo si adegua a quanto previsto dalla legge di stabilità per il 2014 che, all’articolo 1, comma 206, ha innovato la disciplina della destinazione della quota.
É stata infatti introdotta una quinta tipologia di beneficiari ai fini della ripartizione dell’otto per mille Irpef che si aggiunge ai quattro già previsti: fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali. Si tratta degli interventi di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili adibiti all’istruzione scolastica, di proprietà dello Stato e degli enti territoriali. Per effetto di quella disposizione, è stato predisposto un regolamento da parte della presidenza del Consiglio dei ministri, allo scopo di adeguare alla novità le regole attualmente esistenti in materia (DPR 76/1998).
Il regolamento aveva ricevuto il parere favorevole del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari di merito.
Con le prossime dichiarazioni dei redditi relative al 2014 sarà disponibile anche questa scelta.
ll nuovo provvedimento include otto articoli. Vengono definiti gli interventi ammessi a partecipare alla detrazione, inserendo anche quelli su edifici pubblici ad uso scolastico e quelli che presentino particolare interesse storico e artistico, «considerati nell’ambito della categoria conservazione dei beni culturali». Vengono individuati i criteri per l’ammissibilità degli interventi: oltre all’eccezionalità, necessità ed urgenza, il principio della concentrazione, «volto ad evitare la dispersione di risorse». Nel testo del regolamento sono presenti anche i moduli di domanda per le nuove tipologie di interventi e le indicazioni per le Commissioni tecniche che devono predisporre le valutazioni in merito alle domande.