Questa mattina ho avuto la fortuna di tornare a visitare il Museo Archeologico di Firenze. Una struttura eccezionale proprio nel cuore della città.
Di grande interesse la mostra su “il popolo delle colline”, i Falisci che precedettero e convissero con gli Etruschi. In mostra oggetti splendidi dell’antichità italiana.
Il Museo, però, nei sotterranei ha centinaia di metri quadri di armadi che contengono migliaia e migliaia di reperti provenienti da tutta Italia e dal Mediterraneo. Un patrimonio immenso non visibile al pubblico perché il Ministero non ha le risorse per valorizzare le nostre ricchezze artistiche e archeologiche.
Sento di denunciare una situazione che deve capovolgersi se l’Italia vuole essere competitiva per beni culturali, turismo, storia. Un grande spreco. Ancora funzionari e storici dell’arte pieni di entusiasmo e di passione che da soli reggono situazioni di grande emergenza. I privati in Italia sono sempre latitanti e quindi, comunque, l’impegno pubblico deve essere continuo. Ecco perché l’intervento di un manager nella conduzione dei musei, accanto a coloro che scientificamente sono insostituibili, così come prevede la nuova organizzazione del Ministero, può essere di aiuto in questa prospettiva.
Aggiungo che, sempre non visibile al pubblico al Museo Archeologico, esiste una collezione di gemme e gioielli antichi, cammei, monete e sigilli raccolte dai Medici, che lasciano senza respiro chi ha la fortuna di poterli vedere nei depositi. Anche per queste immense collezioni non ci sono le risorse per l’esposizione, e tutto questo rimane nascosto.
Ma come abbiamo potuto in tutti questi anni abbandonare così il nostro patrimonio?
Il Governo Renzi e noi parlamentari dobbiamo impegnarci con forza su questo fronte per dovere, per omaggio alla bellezza del nostro patrimonio e per responsabilità nei confronti dei cittadini italiani e del mondo.