L’Accordo di Partenariato sottoscritto tra l’Italia e l’Unione europea (a disposizione 32,2 miliardi di finanziamenti per politiche di coesione nel periodo 2014-2020) prevede anche una parte dedicata a istruzione e formazione, con le principale misure che l’Unione europea si aspetta dall’Italia.
L’obiettivo al quale mi riferisco, il numero 10, ha per titolo “Investire nell’istruzione, nella formazione e nella formazione professionale per le competenze e l’apprendimento permanente”. Le Regioni sono chiamate a lavorare perchè, come si legge nel documento, ” migliorare la qualità e l’efficacia dell’istruzione e della formazione, favorire l’apprendimento permanente e la mobilità, incoraggiando innovazione, creatività e imprenditorialità, è la chiave per promuovere la
coesione economica e sociale, l’equità e la cittadinanza attiva”.
Tra gli obiettivi da raggiungere c’è quello di contrastare la dispersione scolastica e formativa e migliorare il livello delle competenze e di successo nell’istruzione universitaria. In particolare, per quanto riguarda l’alternanza scuola-lavoro, nel documento si evidenzia la necessità di raggiungere una maggiore qualificazione dell’offerta di istruzione e formazione tecnica e professionale, accrescendo i rapporti scuola-formazione-impresa e lo sviluppo di poli tecnico professionali.
Per saperne di più:
- Studio della Commissione Cultura e Formazione sui sistemi di alternanza scuola/lavoro
- Documenti dell’Unione Europea relativi a istruzione e formazione professionale
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- Fondi strutturali e di investimento per la crescita e l’occupazione 2014 – 2020
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