Violenza negli stadi, la risposta delle Istituzioni

Violenza negli stadi, la risposta delle Istituzioni

Lo stadio deve tornare ad essere un luogo dove le famiglie possono andare e portare i loro figli, senza paura. Le Istituzioni sono impegnate, insieme alle società sportive, affinché il calcio torni ad essere un momento per educare i giovani allo sport e alla tolleranza, oltre che un’occasione di divertimento.

Questa settimana, dopo i pareri delle Commissioni (anche la 7ª, di cui sono componente), sarà all’esame dell’Aula, la conversione in legge del DL 119/2014 che riguarda competenze del Ministero dell’Interno; tra queste, le norme per il contrasto dei fenomeni di violenza nelle manifestazioni sportive e per inasprire le pene previste per il delitto di frode in competizioni sportive. Il Ministro dell’Interno può, in caso di gravi episodi di violenza, disporre il divieto di trasferta con la chiusura del settore ospiti degli impianti sportivi interessati. Inoltre l’arresto in flagranza differita potrà essere applicato anche per il reato di istigazione alla discriminazione razziale, etnica e religiosa. In campo non potranno essere introdotte scritte o immagini che incitino alla violenza.

Tra le novità introdotte anche quella che prevede che gli straordinari delle Forze dell’ordine impegnate negli stadi devono essere pagati dalle società di calcio.
Una quota non inferiore all’1 per cento e non superiore al 3 per cento degli introiti complessivi derivanti dalla vendita dei biglietti emessi in occasione degli eventi sportivi sarà destinata a finanziare i costi sostenuti per il mantenimento della sicurezza e dell’ordine pubblico in occasione degli eventi medesimi, e in particolare per la copertura dei costi delle ore di lavoro straordinario e dell’indennità di ordine pubblico delle Forze di Polizia.

Qui, il testo del Disegno di legge

Qui, il dossier a cura del Servizio Studi del Senato