In occasione di eventi come la Mostra del Cinema di Venezia o il Festival Internazionale del Cinema di Roma, convegni e dibattiti accompagnano le selezioni di opere, anche allo scopo di attirare l’attenzione sul cinema come occasione di sviluppo culturale ed economico del Paese.
Nel passato, il cinema italiano ha largamente contribuito a far conoscere le bellezze artistiche, ha promosso la moda e l’artigianato, in una parola, il genio italiano, svolgendo anche un ruolo di attrazione del turismo culturale, legando l’immagine cinematografica all’identità italiana.
Oggi, non è più così, se non occasionalmente; nonostante siano numerosi i soggetti istituzionali e non che hanno competenza in materia di cinema, manca un effettivo ed efficace collegamento tale da realizzare una politica pubblica coerente di settore.
In Italia, è assente una politica per il cinema, così come per lo spettacolo dal vivo.
Il settore “cinema” è regolato da un complesso di leggi, alcune delle quali risalgono al 1965; l’impianto legislativo attuale è confuso, frammentato e privo di una visione generale che indichi il ruolo del cinema per rappresentare l’identità italiana. E’ pur vero che, con l’ArtBonus, sono state introdotte misure a favore del cinema: è stato infatti previsto un aumento del livello del tax credit, finalizzato alla crescita del settore e anche legato al restauro e all’adeguamento strutturale e tecnologico delle sale cinematografiche. Tutto questo non basta; interventi sporadici non sono più sufficienti, dobbiamo lavorare per una legge sul cinema che rappresenti una svolta per il settore e che produca occupazione e crescita culturale.
La Francia dimostra di aver saputo capire come il cinema possa essere un marchio che identifica un Paese e, dunque, un elemento costitutivo dell’identità di un popolo.
Nell’ambito della rassegna cinematografica France Odeon, è stato organizzato il convegno “Belle Toujours” che si apre domani 31 ottobre a Palazzo Sacrati Strozzi e che vede la presenza di numerosi esperti francesi e italiani, impegnati a riflettere sulle norme che regolano il cinema in Francia.
La legge francese, in vigore dal 1947, ha contribuito enormemente a creare l’identità francese nel mondo e rappresenta un modello efficiente per il finanziamento del settore.
Prevede inoltre apposite iniziative, ormai consolidate, per la formazione dei nuovi pubblici, tramite l’inserimento della materia ” educazione all’immagine e formazione del pubblico” nel sistema dell’istruzione, sin dalla scuola primaria.
Il sistema disegnato dalla legge francese è molto preciso, trasparente e in continua fase di adeguamento alle necessità e ai cambiamenti del settore e delle tecnologie.
Più volte, in Italia, nel corso di passate legislature sono stati presentati disegni di legge sul Cinema e sullo Spettacolo, mai arrivati alla discussione a causa dello scioglimento anticipato delle Camere.
Sembra arrivato il momento giusto per percorrere anche nel nostro Paese una nuova strada, sia per il cinema che per lo spettacolo in generale.
L’occasione del Convegno rappresenta un primo passo per aprire un grande dibattito pubblico.
Occorre individuare nuove modalità per far sì che il cinema italiano diventi occasione di sviluppo culturale ed economico del Paese.
E’ per questo che occorrono nuove politiche per il cinema e per lo spettacolo, in grado di sviluppare nuove opportunità nei vari mestieri del cinema e anche di valorizzare il cinema nella sua valenza sociale.
Domani, 31 ottobre, sarà disponibile la traduzione in italiano del Codice del Cinema francese e di altri testi legislativi.
Per saperne di più, consulta il sito del Centro Nazionale del Cinema