Interviste a Intelligonews e Il Tempo sulle riforme. “8 agosto per non danneggiare l’Italia. Dl detenuti: ora lo Stato ne ha cura”

Interviste a Intelligonews e Il Tempo sulle riforme. “8 agosto per non danneggiare l’Italia. Dl detenuti: ora lo Stato ne ha cura”
[INTELLIGONEWS] “Di fronte a 8 mila emendamenti, mettere uno stop con una data è un atto che impedisce un danno all’Italia e una figuraccia con l’Europa durante il semestre di presidenza”. E ancora: “Non consento a nessuno di accusarmi di autoritarismo, è la cosa più offensiva che si può dire, nei confronti del premier ma anche di tutti i colleghi del Pd che lavorano con serietà. La riforma passerà, in ogni caso, l’8 di agosto”. Rosa Maria Di Giorgi, senatrice dem e renziana di ferro, non sta a sentire i ‘Min’ o chi la accusa, insieme al premier, di autoritarismo. Nell’intervista a Intelligonews, spiega come sono andate le cose sulla riforma del Senato e chi rema contro…

Riforma del Senato, taglierete gli emendamenti con la tagliola?

«Abbiamo tentato di non usare il contingentamento ma questo non è stato possibile perché non c’è stata alcuna disponibilità, in particolare da parte di Sel a cui era stato chiesto di mantenere gli emendamenti significativi proprio per discutere sui punti centrali della riforma quali l’elettività, la composizione, il numero dei votanti per i referendum. Si sarebbe potuto giungere a un accordo perchè c’erano tutte le condizioni per poter discutere. Ci sono state una quantità notevole di riunioni in conferenza dei capigruppo in cui il nostro capogruppo ha avanzato questa richiesta e, a fronte di un ritiro consistente degli emendamenti, c’era la disponibilità da parte del governo a mettersi ad un tavolo per mediare alcune questioni, ovviamente non strutturali rispetto all’impianto della riforma. Ma c’è una cosa che nessuno dice…».

Quale?
«Il testo base Finocchiaro-Calderoli uscito dalla Commissione – cosa che nessuno dice – ha accolto molte delle opzioni proposte, ad esempio originariamente la composizione riguardava per lo più i sindaci, adesso ci sono i consiglieri regionali e presidenti di Regione. Di fronte a tutto questo, gli ottomila emendamenti sono sembrati un modo per spostare in avanti la riforma, ma così non si fa un danno al Renzi bensì all’Italia. Noi vogliamo evitare di fare un danno all’Italia che sarebbe avvenuto se avessimo continuato con lo stillicidio di interventi su interventi, parlare magari del nulla per settimane. Per questo c’è una data entro la quale la riforma verrà votata, la maggioranza c’è e la riforma passa. Far fare una brutta figura all’Italia che guida il semestre europeo e che l’Europa guarda con attenzione e magari fare in modo di impedire il varo delle riforme strutturali che servono al paese, mi sembra un esercizio autolesionistico».

C’è chi sostiene che impallinare la riforma sia un modo per fare in modo di andare al voto anticipato? Cosa risponde?
«Non credo proprio. Questa riforma passa, i ritmi che ci siamo prefissi sono chiari. Si tratta di scenari di pura fantasia e come tali devono essere accolti. Ciascuno è libero di pensarla come vuole; io so che Renzi ci ha parlato di un programma di mille giorni, di una serie di riforme strutturali che noi come Pd ci impegniamo a realizzare e cono condivise dalla maggioranza. Fisco, scuola, riforma degli enti di ricerca: tante riforme in campo per cui non ci sono motivi per cui la legislatura debba finire; oltretutto durante il semestre europeo».

I Min al Senato, e i D’Attorre alla Camera che dice se ‘Renzi minaccia il voto anticipato non spaventa nessuno’. Lei si sente una renziana autoritaria?
«Non faccio riferimenti personali ma penso che chi ostacola questo percorso almeno dovrebbe avere il garbo di leggersi il testo, sia la proposta del governo che i riequilibri apportati al Senato. Credo che parlare di svolta autoritaria sia la cosa più ingiusta che si possa dire e la più offensiva non solo nei confronti del premier ma anche nei confronti di tutti i colleghi del Pd che hanno un passato specchiato di lavoro e di lotta per la democrazia. Non consento a nessuno di darmi di persona che lavora ad una svolta autoritaria: è inaccettabile e irricevibile».

Dl svuota-carceri: come lo spiegate agli italiani il bonus di 8 euro ai detenuti?
«Conosco bene la situazione nelle carceri perché me ne sono occupata a lungo. So che c’è un tentativo da parte del governo di orientarsi nella direzione di costruire nuovi penitenziati. Certo, i provvedimenti svuota-carceri lasciano sempre l’amaro in bocca, mi riferisco in particolare alle forze dell’ordine impegnate nel contrasto alla criminalità. Casomai, a mio avviso si deve parlare di depenalizzazione di alcuni reati. Quanto agli 8 euro, viste le condizioni in cui vivono i detenuti, non mi pare uno scandalo proprio perché da parte dello Stato si riconosce una condizione di grave sofferenza dentro il carcere, che deriva anche da decenni di inefficienza dei governi che si sono succeduti».

> Intervista a Il Tempo.it