C’è un legame profondo fra la Esaote e il territorio, per cui rappresenta una ricchezza e un elemento di sviluppo. Penso a Firenze, realtà che conosco di più, ma anche a Genova, i due principali stabilimenti italiani, luoghi dove la presenza di questa impresa è da sempre sinonimo di collaborazione con il mondo universitario e quello della ricerca. Si tratta di produzioni che legano innovazione e eccellenza, che rientrano a pieno titolo in quelle produzioni che si definiscono strategiche per un Paese. Ascoltare dalle rappresentanze sindacali che parlano di un piano industriale incomprensibile se si punta allo sviluppo, ma anche troppo comprensibile se si vuol preparare il terreno per uno spezzatino d’azienda e successive cessioni, è inaccettabile. Le istituzioni si impegneranno a tutto tondo, dagli Enti locali ai parlamentari, perché la strategia nazionale delle politiche industriali mantenga la tutela dei settori strategici e innovativi per lo sviluppo nazionale.
Di seguito il comunicato, inviato dopo l’incontro con le rappresentanze sindacali di Esaote e firmato da un gruppo di senatori e deputati Pd e Sel, composto, oltre a me, da Valeria Fedeli, Elisa Simoni, Mario Tullo, Paolo Guerrieri, Stefano Quaranta e Donatella Albano.
“Reputiamo del tutto irricevibile il piano industriale presentato nei giorni scorsi dalla proprietà di Esaote. Il piano, che coinvolge la divisione Italia ed Estero, contempla 76 lavoratori in esubero, la costituzione di due nuove societa’ su due rami d’azienda che conteranno rispettivamente 25 e 47 lavoratori, 22 lavoratori della ricerca trasferiti da Firenze a Genova, l’esternalizzazione della parte riguardante la produzione e i magazzini e la cassa integrazione straordinaria per 120 unita’ a partire dal 1 luglio. Si tratta, in sostanza, di un piano che non investe in innovazione e rilancio dell’azienda ma piuttosto punta sullo spacchettamento rischiando di disfarsi delle professionalita’ che hanno contribuito a renderla forte . Esaote e’ il primo produttore europeo di ultrasuoni a uso diagnostico con stabilimenti a Genova, Firenze, Maastricht e Shenzen con una produzione di grande qualità presente sui mercati di 70 paesi e in competizione con grandi multinazionali. Un’ azienda tecnologicamente avanzatissima che si basa necessariamente su una ricerca fatta da professionalità medio alte. E’ necessario trovare una soluzione rapida per difendere questa eccellenza italiana e garantirle un futuro attraverso un piano industriale di rilancio : per questo motivo presentiamo oggi stesso una interrogazione urgente in Senato che vada di pari passo con quella già presentata in Commissione alla Camera dagli onorevoli Tullo e Simoni e ci impegniamo a sostenere la costituzione urgente di un tavolo nazionale presso il Ministero dello Sviluppo Economico . Sia le istituzioni nazionali che quelle territoriali devono dimostrare di voler puntare su eccellenza, produzioni di qualità e innovazione per la salvaguardia e la valorizzazione delle eccellenze italiane”.