Ieri ero al Teatro della Pergola di Firenze per presentare la mostra “Zeffirelli Filistrucchi memorie di un sodalizio artistico”. Il teatro e i suoi mestieri raccontati dal carteggio tra due maestri, la magia del palcoscenico e del “dietro le quinte”, il trucco, le maschere, le parrucche ed i segreti della bellezza costruita ad arte.
Una pagina di grande teatro internazionale, riscoperta attraverso il genio artistico e la maestria artigiana di due grandi personaggi fiorentini. E’ un percorso attraverso la bellezza e la magia della tradizione quello che ci propone la mostra “Zeffirelli Filistrucchi – Memorie di un sodalizio artistico”, svelando i segreti patrimonio dell’archivio della storica bottega nata a Firenze nel 1720.
Tante piccole perle di una storia professionale preziosa per la nostra città e per il mondo della cultura e dello spettacolo, incastonate nel corso di un rapporto di reciproca fiducia e amicizia, che ha portato alla nascita di alcuni capolavori firmati dal grande regista e scenografo fiorentino.
Recuperare questi materiali, inventariarli e renderli disponibili al pubblico offre un importante contributo storico-documentaristico alla storia del teatro internazionale, trasformandosi in un meritato omaggio alla maestria di Franco Zeffirelli e di Pietro Filistrucchi. Una riscoperta che emoziona, svelando anche momenti meno conosciuti del percorso di Zeffirelli scenografo e, parallelamente, la magia del lavoro di Filistrucchi, artigiano-artista unico al mondo, nella realizzazione di parrucche e trucco per i grandi talenti della scena.
Un doveroso grazie a Monica Gallai, che con il suo certosino lavoro ha riportato alla luce parti dimenticate del prezioso archivio della bottega fiorentina, e a tutti gli enti e le istituzioni che hanno saputo comprendere il reale valore di questo lavoro, supportandolo e ponendo le premesse per giungere a una mostra che arricchisce il patrimonio culturale e artistico di Firenze.