“Con questo governo si affronta il tema dell’Europa con una visione finalmente di prospettiva, di partnership e di sviluppo comune. L’Europa non può essere per noi un alibi per imporre politiche impopolari, ma deve costituire un incentivo a fare bene, non può essere il regno dei tecnocrati, ma deve tornare ad essere l’agorà per la migliore politica. Il pacchetto di riforme di cui il Premier Renzi ha discusso con Hollande e Merkel e che porterà in Consiglio da giovedì cambia completamente l’ottica con cui per tanti anni abbiamo vissuto il rapporto con l’Europa. Abbiamo visto in questi giorni un’interlocuzione forte e realistica che ha descritto il cammino deciso intrapreso dal nostro Paese: vogliamo essere un’Italia che racconta stabilità, serietà e concretezza, che non chiede deroghe ma contribuisce a disegnare le linee comuni di sviluppo futuro di questa Europa”. Lo ha detto la senatrice del Pd Rosa Maria Di Giorgi, componente dell’Ufficio di Presidenza del Senato, parlando in Aula.
“Il programma che Renzi ci ha proposto e che noi condividiamo – ha continuato Di Giorgi – è fatto di riforme, riforme e ancora riforme: da quelle istituzionali e costituzionali alla giustizia, dal mercato del lavoro alla Pubblica amministrazione. Un pacchetto di riforme che serve all’Italia per essere finalmente credibile ed affidabile come partner. Questa è l’Italia che serve all’Europa e questa è l’Europa a cui l’Italia guarda per debellare le tossine dell’antipolitica e dell’eruoscetticismo. La crisi ci ha imposto politiche di rigore, che l’Italia ha affrontato con decisione attraverso la riduzione del debito e il consolidamento fiscale. Adesso è il momento di guardare alla ripresa e allo sviluppo. Rispetteremo la soglia del 3% e troveremo le risorse per il cuneo fiscale e la riforma del lavoro attraverso la spending review, che è un concetto positivo: non tagli lineari ma impostazione più moderna ed efficiente. Lo Stato deve avviare un’opera colossale, tra le più difficili che aspettano questo governo e questo Parlamento. Altra grande sfida è il capitale umano: occorre investire su scuola, università e ricerca, per i giovani e per l’innovazione. Le parole chiave per il nostro patrimonio culturale sono investimento in cultura, ambiente e turismo. Dobbiamo scegliere uno sviluppo – ha concluso Di Giorgi – che rispetti le nostre caratteristiche peculiari, anche questo è Europa”.