“Ho presentato questo ddl senza alcuna soddisfazione, sarebbe meglio andare oltre l’esistente. Ma per lo meno così elimineremmo il rischio di votare con il Porcellum, per poi mettere mano ad una legge elettorale con più calma. In fondo non sappiamo quanto durerà questo governo”.
Nel suo stesso partito però, alcuni vorrebbero solo una modifica della legge elettorale. Come mai?
“Lo so perché alcuni pensano di modificare il Porcellum: la cosa che fa paura è che le persone scelgano i propri candidati. Tragicamente ci può essere una convergenza di opinioni tra coloro che ritengono che siano i partiti a dover selezionare i candidati. Ma io sono convinta che quella legge sia strutturalmente contraria alla Costituzione. E’ da superare per quello che rappresenta”.
Se si facesse una nuova legge elettorale o si tornasse a quella vecchia, il governo Letta sarebbe a rischio, perché sia il Pd che il Pdl potrebbero pensare di staccare la spina tornando alle urne. Con il Porcellum invece, magari parzialmente modificato, nessuno sarebbe invogliato a tornare ad elezioni. E così?
“Nessuno vuole tornare alle urne in questo momento e credo che sarebbe una iattura per l’Italia. Dobbiamo aspettare le Politiche in Germania, in modo che si sblocchi qualcosa a livello internazionale e che l’Europa possa aprire i cordoni della borsa per investire sulla crescita. Questo non potremo farlo se siamo in campagna elettorale, dove si gioca insanamente a chi la spara più grossa. Inoltre non credo che una modifica della legge elettorale attuale possa in alcun modo ‘blindare’ il governo. E’ il nostro senso di responsabilità che ci deve imporre di mettere l’esecutivo al sicuro, lasciando a Letta la possibilità di lavorare. Anche Renzi la pensa così”.
Mercoledì Guglielmo Epifani ha dichiarato di voler separare la carica di segretario da quella di candidato premier. E già si sta parlando delle primarie. Visto che lo scorso autunno si è molto dibattuto sul metodo di partecipazione, secondo lei come dovrebbero essere regolamentate?
“Sono tra quelli che pensano convintamente che le primarie debbano essere il più possibile aperte. Sono contraria ad un partito chiuso, un modello che è ormai tramontato. La dimostrazione ci è stata data al ballottaggio delle scorse primarie, quando molti avrebbero voluto votare e invece sono stati rimandati indietro. Le liste chiuse sono contro il concetto di primarie. Anche nel mio partito alcuni vorrebbero far votare solo quelli che si sono iscritti l’anno scorso. Ecco, posizioni come queste sono totalmente incondivisibili e incomprensibili”.