“Caro Sindaco”. La lettera con le mie doverose dimissioni da assessore

Caro Sindaco,
è arrivato il momento per me di lasciare l’incarico che mi avevi assegnato ormai quasi 4 anni fa. La mia recente elezione al Senato della Repubblica rende doverose queste mie dimissioni. Lasciare la Giunta di Firenze tuttavia non è atto di poco conto. Governare Firenze è un privilegio, un dono prezioso che si riceve, una delle opportunità più belle che possano occorrere a un politico e quindi in questo momento in me, oltre alla gioia per l’elezione e alla consapevolezza dell’onore che la vita ha voluto riservarmi, vi è anche un rimpianto e una tristezza che si può comprendere solo se si ha negli occhi il Salone dei ‘500 colmo di persone che ti ascoltano o la festa che ti fanno i bambini quando vai a trovarli nelle loro scuole, o quando i cittadini ti fermano per strada e ti parlano dei loro problemi o ti dicono che hai fatto bene a portare avanti quella certa iniziativa. Per me è stato un grande onore avere l’opportunità di collaborare al governo della mia amata Firenze in quell’assessorato che, come sai, in più occasioni ho definito come” il più bello e coinvolgente” .

L’abbiamo chiamato Assessorato all’Educazione e non più all’Istruzione, perché volevamo dire qualcosa di diverso anche in questo settore. Doveva essere il luogo in cui si scrivevano politiche non solo orientate a garantire l’istruzione pubblica e i servizi alla scuola, ma anche un luogo dove si facesse una proposta di formazione e di educazione permanente per tutti i fiorentini. Al momento della costituzione della Giunta tu hai pensato che io, che provenivo dal mondo della formazione e della ricerca pubblica e che avevo già avuto esperienza come assessore alla cultura, potessi essere indicata per svolgere quel ruolo trasversale tra formazione e cultura che volevi per la tua amministrazione.
Ho cercato di interpretare per quanto mi competeva quel cambiamento che hai voluto imprimere nel governo della città. Hai immaginato una grande trasformazione per Firenze e con coraggio ed estrema determinazione hai reimpostato i rapporti istituzionali localmente e a livello nazionale come mai avevo visto fare nella mia non breve esperienza amministrativa precedente. Nella tua Giunta ho vissuto il privilegio di innovare nei metodi e nei tempi. Abbiamo messo in campo una progettualità enorme e abbiamo iniziato un piano concreto di realizzazioni di opere (scuole, infrastrutture, giardini) all’interno di un’impostazione rispettosa del territorio e volta alla valorizzazione della bellezza di Firenze nei suoi luoghi e nei servizi per i cittadini e i turisti. Abbiamo stipulato convenzioni e accordi con le altre amministrazioni dello Stato, abbiamo realizzato iniziative che per anni nessuno era riuscito a portare a termine (dalla card dei Musei all’accordo per l’ITI Leonardo da Vinci, dal recupero di tanti luoghi delle nostre periferie alla spinta per la realizzazione di nidi aziendali). Abbiamo abbattuto scuole e costruzioni fatiscenti che da anni erano viste come segno dell’inerzia delle amministrazioni e ne abbiamo iniziato la ricostruzione. Abbiamo dovuto confrontarci con la sofferenza della nostra città, dei nostri cittadini e delle nostre imprese derivante dalla crisi economica e abbiamo fatto di tutto, a livello nazionale, per smuovere le rigidità di bilancio che hanno in questo momento interrotto la nostra capacità di realizzazione delle opere. Tutte le nostre iniziative sono state realizzate grazie all’impegno di dirigenti, funzionari e impiegati del Comune di Firenze che si sono messi a disposizione del “nuovo progetto Firenze” e che ci hanno consentito di realizzare tanto.
Caro Matteo, sono orgogliosa di aver fatto parte della tua Giunta, un’esperienza travolgente, fresca, innovativa, una potenza d’urto eccezionale che ci ha fatto capire quanto sia importante il coraggio, l’energia e la passione per poter fare la politica che serve ai cittadini. Sono felice di aver fatto questo primo tratto di strada insieme e sono certa che il mio nuovo impegno in Parlamento potrà essere il proseguimento di quell’impostazione che in modo così totalizzante ho vissuto nel governo di Firenze con te. Sono certa che presto ti ritroverò con responsabilità ancora maggiori e so che metterai nei nuovi incarichi che auspico tu possa ricoprire la forza che ti conosco e la capacità di vedere oltre e prima degli altri. Buon lavoro a te e ai cari colleghi di Giunta con i quali ho condiviso questa esperienza così ricca sia dal punto di vista umano che politico e professionale. Un grande abbraccio.

Rosa