Cambia il regolamento comunale «per l’autorizzazione e l’accreditamento dei servizi educativi per la prima infanzia». Lo ha deciso oggi il consiglio comunale approvando l’apposita delibera proposta dall’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi.
«Con queste modifiche – ha spiegato l’assessore Di Giorgi nel suo intervento in aula – si estende la possibilità, da parte del Comune, di procedere ad affidamenti, e a successive convenzioni, con tutti i soggetti che abbiano le caratteristiche stabilite dalle norme europee che sono state recepite dalla legislazione italiana senza limitarli a soggetti no profit».
«Il Comune – ha ricordato Rosa Maria Di Giorgi – ha un sistema di servizi educativi alla prima infanzia, cioè da 0 a 3anni, articolato fra gestione diretta, per circa 2000 posti, e convenzionamento con il privato sociale per circa 500 posti, esattamente 526 nel corrente anno educativo. Quest’ultima modalità, adottata quando fu creata la rete di un sistema nidi fiorentino che integrava le risorse del pubblico con quelle del privato, si basava su una serie di norme che sono state superate dalla nuova legislazione. Ora le procedure non consentono di limitare la partecipazione a operatori no profit, ai quali può essere riservata una modalità che prevede l’affidamento in via esclusiva, ma solo per appalti rivolti a cooperative di tipo B, che prevedono l’inserimento di personale svantaggiato e comunque per importi sotto la soglia comunitaria, che è di circa 200milaeuro».
«In questo caso – ha aggiunto l’assessore all’educazione – si tratta invece di un affidamento per il quale l’amministrazione investe ogni ano circa 4 milioni di euro e non può certo essere gestito senza far riferimento a quei principi di efficacia, trasparenza, libera concorrenza, economicità, buona amministrazione sottolineati come irrinunciabili dal codice dei contratti. Quindi, non solo non si potrà procedere tramite convenzionamento diretto con soggetti del privato sociale, ma non sarà neppure possibile limitare, ai soli soggetti no profit, la partecipazione a procedure concorsuali per individuare il soggetto o i soggetti con i quali convenzionarci.
La discriminante che deve essere tenuta presente per la scelta di questi soggetti non può essere quindi l’appartenenza di questi ultimi all’area no profit bensì la disponibilità di strutture accreditate».
«Queste ultime – ha concluso l’assessore Di Giorgi – devono essere in possesso non solo dell’autorizzazione al funzionamento rilasciata dall’amministrazione comunale ma devono anche rispettare ulteriori requisiti che riguardano il progetto educativo adottato per la gestione del nido che dovrà essere anch’esso approvato dall’amministrazione comunale».
«Siamo soddisfatti – ha detto il presidente della commissione Cultura Leonardo Bieber- che siano stati accolti gli emendamenti proposti dalla commissione Cultura, frutto di un attento dibattito con il mondo delle cooperative sociali e con gli uffici dell’amministrazione. In particolare voglio sottolineare l’importanza e la rilevanza dell’aspetto qualitativo del percorso educativo per la valutazione dei servizi visto che la selezione delle offerte dovrà avvenire secondo il criterio dell’offerta economicamente ‘più vantaggiosa’ che pondera il prezzo con l’offerta educativa. Addirittura nell’ordine del giorno che ha accompagnato la valutazione abbiamo richiesto agli uffici che alla qualità dell’offerta venga attribuito un punteggio pari a 80 su 100 e alla componente del prezzo un punteggio pari marginale pari a 20 su 100».
«L’altro aspetto importante – ha concluso Bieber – è la tutela dei posti di lavoro del personale, in quanto ai servizi educativi accreditati dovranno essere applicati i contratti collettivi nazionali sottoscritti dalle organizzazioni datoriali e sindacali maggiormente rappresentativi a livello nazionale e che l’importo per la base d’asta della gara dovrà comunque essere determinato tenendo conto dei costi di contratto di lavoro sopra richiamato». (fn-lb)