Convegno sull’infanzia Cgil, l’assessoreDi Giorgi: «Non parteciperò: un’iniziativa, per quanto valida nei contenuti, non può essere motivo per far venir meno un servizio ai cittadini»

«Un convegno per quanto interessante nei contenuti, non può essere motivo per far venire meno un servizio, creando disagio alle famiglie».
L’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi ha deciso di non partecipare al convegno “La scuola dei piccoli è una grande scuola”, organizzato oggi pomeriggio dalla Camera del Lavoro Metropolitana di Firenze e dalla Cgil Funzione Pubblica di Firenze, alla notizia che questi ultimi avevano deciso di indire un’assemblea sindacale di personale docente e non docente della scuola dell’infanzia in occasione dell’iniziativa.
«Non comprendo il motivo per cui un’iniziativa pubblica di approfondimento – spiega l’assessore – venga trasformata in un’assemblea del personale. Si tratta di una questione di metodo che diventa anche questione di sostanza, in questo caso. La Cgil Funzione Pubblica mi aveva invitato a partecipare ad una tavola rotonda dal titolo “La scuola dell’infanzia nel sistema dei servizi educativi 0-6” ospitata nell’ambito di un convegno di settore. Ho scoperto solo questa mattina che l’organizzazione sindacale aveva indetto un’assemblea di tutto il personale, docente e non docente della scuola dell’infanzia comunale, iscritto alla Cgil e simpatizzante, con permesso sindacale dalle 13,30 al termine del servizio, con ordine del giorno: Convegno ‘La scuola dei piccoli è una grande scuola’. Da qui la decisione di non partecipare e di rendere pubbliche le motivazioni di un gesto che vuole richiamare al senso di responsabilità»
«Un convegno – ricorda l’assessore – non può essere assimilato a un’assemblea sindacale. Se un’assemblea è organizzata per la tutela dei diritti sindacali dei lavoratori, questo può giustificare il sacrificio imposto al diritto, altrettanto legittimo, degli utenti ad ottenere il servizio. Ciò, però, non può valere per un convegno che, a prescindere dall’interesse professionale, può essere seguito fuori dall’orario di lavoro. Il disservizio provocato dall’assenza di ‘iscritti e simpatizzanti’ viene infatti pagato proprio da quei cittadini ai quali la Cgil ambisce fornire una ‘grande scuola’».
«Non conosco i dati della partecipazione di personale docente e non docente a questa iniziativa – prosegue Rosa Maria Di Giorgi – ma anche se fosse minima o ininfluente vale la questione di principio: per l’assessore ci sono altre modalità e occasioni per interloquire con il personale, e indipendentemente dalla sua iscrizione a un sindacato. Faccio mie, in questo caso, le parole di Pietro Ichino: “Nel nostro ordinamento i diritti degli addetti a un servizio sono sistematicamente sovraordinati rispetto ai diritti degli utenti di quel servizio e oggi, nella maggior parte dei casi la parte debole sono gli utenti, non gli addetti al servizio”. Ecco il senso del mio gesto odierno: rappresento una Istituzione che vuole stare dalla parte degli utenti». (fn)