Seduta congiunta, questa mattina all’Istituto nazionale per ciechi ‘Aurelio Nicolodi’, delle commissioni sanità e pubblica istruzione alla presenza dell’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi. All’ordine del giorno l’audizione di Antonio Quatraro, presidente provinciale dell’unione italiana ciechi.
«Non c’è alcuna volontà di chiudere l’Istituto – ha spiegato l’assessore Di Giorgi – abbiamo spostato il personale comunale solo dopo la decisione dell’allora Ministro della pubblica istruzione Mariastella Gelmini che ha sancito la chiusura dei corsi di formazione in massofisioterapia del Nicolodi».
«L’Istituto per ciechi – ha aggiunto Rosa Maria Di Giorgi – è una realtà storica importante per la nostra città e per questo motivo vogliamo favorire l’attivazione di corsi di formazione professionale. Chiaramente si tratta di scelte che non competono al Comune ma alla Regione e al Ministero ma l’amministrazione sta lavorando in questo senso per garantire opportunità di lavoro per tanti giovani».
«Ci impegneremo per elaborare un documento di indirizzo politico da sottoporre all’attenzione della Regione Toscana – hanno annunciato il presidente della commissione sanità Maurizio Sguanci e il presidente della commissione istruzione Leonardo Bieber – perché trovi le risorse necessarie a mantenere questo servizio aperto con le modalità che saranno ritenute più idonee».
L’Istituto Nazionale per Ciechi, uno dei principali e più moderni istituti per ciechi del mondo, venne fondato nel 1928 da Aurelio Nicolodi, compagno di Cesare Battisti, medaglia d’argento al valor militare: nella prima guerra mondiale, ufficiale volontario, aveva perso la guerra durante un combattimento sul carso.
L’Istituto fu inaugurato nel 1931 alla presenza del re Vittorio Emanuele III.
«Firenze è stata la prima città italiana a dotarsi di una struttura del genere – hanno commentato i presidenti Sguanci e Bieber – e come consiglio comunale sentiamo la necessità di stimolare tutti gli enti preposti per trovare una soluzione». (fn)