Rete Musica Toscana inaugura la stagione al Maggio Musicale Fiorentino.

Giornata inaugurale, questa mattina al Piccolo Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, dell’edizione 2012 della ‘Rassegna delle orchestre scolastiche della toscana’. Il progetto ReMUTO (Rete Musica Toscana) è ritornato, a distanza di un anno, in Corso Italia per permettere ai bambini di suonare nelle sede storica delle grandi orchestre, e di cimentarsi in quel teatro che abitualmente è ospita le prove dei concerti con i grandi direttori (da Zubin Mehta ai numerosi ospiti che ogni mese si avvicendano).
A dieci giorni dall’inaugurazione del 75° Festival del Maggio Musicale Fiorentino (4 maggio – 10 giugno) si è aperta la stagione musicale delle scuole secondarie di primo grado ad indirizzo musicale e dei licei musicali della Toscana. La rassegna rimarrà al Piccolo Teatro anche dal 26 al 28 aprile, il 12 maggio passerà all’Istituto degli Innocenti, il 14 e 15 maggio all’Arengario a Palazzo Vecchio, il 17 maggio da Firenze si sposterà a Livorno (Teatro quattro Mori), dal 21 al 25 maggio alle Scuderie Granducali di Seravezza (in provincia di Lucca).
Si tratta di un progetto regionale di grande portata, iniziato nel 2009, che attualmente coinvolge più di 130 scuole di ogni grado e ordine. Per queste sue prerogative ReMUTO non poteva non essere accolto all’interno delle ospitalità del Maggio Musicale Fiorentino, che ogni anno avvicina più di 25.000 giovani, attraverso numerose iniziative, che coinvolgono istituti scolastici di ogni ordine e grado, di Comune e Provincia di Firenze e Regione Toscana.
Erano presenti l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi, la preside capofila del progetto, Maria Laura Simonini, il direttore Ansas della Toscana, Francesco Verzillo,
«Non vi accontentate di ciò che fate, ma tendete a qualcosa di più – ha detto l’assessore Di Giorgi ai ragazzi delle orchestre schierate sul palcoscenico – è molto importante questo impegno che dimostrate e perseguite, da questo progetto infatti potete apprendere valori fondamentali, quali la capacità di lavorare in gruppo, il rigore, un modo per affrontare ogni cosa nella vita, una forma mentis che vi rimarrà per sempre. La musica è molto di più di ciò che sembra, è una materia interdisciplinare che vi renderà amanti della musica a tutti gli effetti e vi trasformerà nel pubblico di domani. Le istituzioni del territorio con grande fatica e con molti sacrifici continuano a portare avanti iniziative come questa. C’è bisogno di cultura e che tutti continuino a credere che la cultura è un bisogno importante della società, di cui non si può fare a meno». (fn)