Nel corso di un incontro con la Commissione Scuola Anci a Roma, illustrate dai vertici del Miur le novità introdotte nel Dl per le semplificazioni fiscali. L’assessore: «Accolte richieste dei Comuni»
“Il Governo ha accolto le richieste dei Comuni, riconoscendo l’esigenza di allentare il patto di stabilità sulle assunzioni di personale nei nidi e nella scuola dell’infanzia per non mettere a rischio un servizio essenziale per le famiglie”.
L’assessore all’educazione, Rosa Maria Di Giorgi, commenta in modo estremamente positivo le novità emerse dall’incontro fra la Commissione Istruzione e Scuola Anci con i vertici del Miur, rappresentato da Giuseppe Cosentino, capo segreteria tecnica del Ministro, e da Lucrezia Stellacci, capo dipartimento per l’istruzione, svoltosi oggi a Roma.
“E’ un ottimo risultato – spiega – per le amministrazioni comunali che, come Firenze, considerano prioritari gli investimenti nel settore educativo. E’ stato tenuto conto delle richieste prioritarie che avevamo portato avanti sia in sede di Commissione Anci che di coordinamento fra assessori delle grandi città, con un’importante apertura sulle possibilità di assumere personale a tempo determinato e indeterminato negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia comunali. Gli emendamenti del Governo, inseriti nel Decreto legge per le semplificazioni fiscali passato oggi alla Camera, elevano dal 20% al 40% del turn over, a decorrere dal 1° gennaio 2013, il limite alla possibilità di assunzione a tempo indeterminato per quegli enti locali nei quali l’incidenza delle spese di personale sia inferiore al 50% delle spese correnti. Per il personale a tempo determinato per le sostituzioni, invece, saranno possibili assunzioni nei limiti di spesa del 2009. Un punto importante, che integra e supera quanto era attualmente previsto limitatamente al 2012”.
“E’ stato un percorso di sensibilizzazione impegnativo – riconosce l’assessore –, portato avanti attraverso incontri e contatti continui con il ministero e i suoi vertici, che ha visto protagonista Firenze per salvaguardare un servizio che consideriamo essenziale, a sostegno delle famiglie e delle donne che lavorano. Nel giro di pochi giorni ci troviamo di fronte a un quadro completamente cambiato, che ridà ossigeno agli enti locali per la gestione dei servizi educativi. Abbiamo registrato anche un importante apertura dei dirigenti del ministero per le possibili statalizzazioni della scuola dell’infanzia, con un processo graduale. Un settore in cui i Comuni svolgono un ruolo di supplenza dello Stato, mentre adesso si afferma un percorso che riconosce l’importanza educativa dell’ambito 3-6 anni. Questo consentirebbe agli enti locali di liberare risorse per investire sull’edilizia scolastica e sull’ampliamento dei servizi alla prima infanzia, in particolare sugli asili nido”. (fn)