«Con l’approvazione, da parte della Giunta regionale, della delibera sull’articolazione delle scuole per il 2012-2013, Firenze ha concluso il suo percorso di realizzazione e razionalizzazione degli istituti comprensivi».
L’assessore all’Educazione, Rosa Maria Di Giorgi, interviene all’indomani del definitivo via libera regionale sulla programmazione dell’offerta formativa e del dimensionamento degli istituti scolastici per il prossimo anno didattico, esprimendo soddisfazione per il lavoro di concertazione e coordinamento territoriale svolto.
«E’ l’atto finale – spiega Rosa Maria Di Giorgi – di un processo che, tenendo conto degli obiettivi numerici imposti dal Ministero, valorizza gli istituti comprensivi, realtà che favoriscono la verticalità curriculare e la continuità didattica, prendendo in carico il bambino a tre anni, con la scuola dell’infanzia, per accompagnarlo sino a quattordici anni, con la conclusione del ciclo nella secondaria di primo grado. Condividiamo il percorso svolto dalla Provincia e dalla Regione e crediamo in questa forma organizzativa che permette di effettuare un’ottima programmazione e di valorizzare le scelte didattiche».
«Firenze – prosegue l’assessore – aveva già posto le basi di questa razionalizzazione negli anni passati, definendo in massima parte la sua rete scolastica. Un percorso impegnativo, che si conclude quest’anno con alcuni aggiustamenti, dettati dalle ultime normative. In particolare, mi riferisco all’accorpamento dell’istituto comprensivo Centro Storico con il Vittorio Veneto- Pestalozzi. Una scelta necessaria, considerato che quest’ultimo, con i suoi circa 500 alunni, non rientrava nei parametri ministeriali, che abbiamo condiviso nei vari passaggi, dalla Conferenza di zona agli incontri con dirigenti scolastici e Consigli d’istituto, e che si basa su un monitoraggio attento dei flussi, cioè i passaggi di uno stesso alunno, in corrispondenza alle sue fasi di crescita, attraverso le diverse scuole di un territorio. Da un’accurata analisi risulta, infatti, che oltre l’80% degli alunni del plesso Vittorio Veneto si iscrivono alla scuola Carducci ed è proprio per rispettare questo percorso che la Vittorio Veneto non può che confluire nell’istituto comprensivo in cui è inserita la secondaria di 1° grado Carducci. La Pestalozzi rappresenta, inoltre, un “laboratorio” didattico di eccellenza, tanto che il nuovo progetto di sperimentazione, insieme a quello di altre due scuole a livello nazionale, è stato approvato e finanziato dal MIUR. Il nuovo comprensivo nasce con grandi potenzialità, perché racchiudendo specificità, metodi e progetti educativi diversi, potrà diventare terreno fertile per un arricchimento dell’offerta formativa, attraverso la condivisione e l’armonizzazione di queste diverse “anime” educative».
«Proprio in un’ottica di razionalizzazione – ricorda Rosa Maria Di Giorgi – abbiamo definito anche il passaggio delle scuole dell’infanzia comunali Capuana e Marconi allo Stato. Quest’ultima sarà uno degli elementi costitutivi del nuovo istituto Marconi-Rosai, dato che è inserita nello stesso plesso dell’omonima primaria e, considerata la contiguità, appare il tassello essenziale per l’organicità e la funzionalità del comprensivo. Questo ha comportato il passaggio al Comune della scuola dell’infanzia statale Ramberg, inserita in un contesto territoriale diverso e poco assimilabile al nuovo istituto. Il processo iniziato già lo scorso anno, prevede un percorso di integrazione dei programmi educativi fra le scuole dell’infanzia Marconi e Ramberg, propedeutico al progetto di razionalizzazione degli istituti comprensivi, imposto dalla normativa vigente. Un passaggio essenziale per una condivisione di esperienze e di percorsi formativi fra le due scuole, volto ad assicurare la continuità educativa e la piena soddisfazione di docenti, famiglie e bambini, come richiesto dai genitori».
«Come sempre – conclude l’assessore all’educazione – in questi percorsi si incontrano resistenze, dettate più da paure e da motivazioni particolari, che esulano dall’interesse generale. Abbiamo condiviso le nostre scelte, dialogando con tutte le realtà interessate, genitori, docenti e dirigenti scolastici, illustrandole e cercando di farne comprendere le motivazioni. Abbiamo informato i genitori dei vari passaggi, con assemblee aperte, per rassicurarli e sgombrare il campo da immotivate preoccupazioni sui cambiamenti in programma, con la disponibilità a prevedere piccoli aggiustamenti e modifiche quando necessarie. Il percorso è stato molto trasparente e quindi si comprendono poco le reiterate e ulteriori prese di posizione di pochi genitori, che si muovono nell’ottica dell’affermazione di una propria convinzione, legittima, ma che probabilmente non tiene in sufficiente considerazione le motivazioni pedagogiche e di riordino dell’assetto scolastico territoriale. Motivazioni che sono alla base delle scelte dell’Amministrazione, in accordo con l’Ufficio scolastico regionale, la Provincia di Firenze e la Regione Toscana». (fn)