L’assessore Di Giorgi:«le famiglie potranno avvalersi di tate ‘certificate’ e ‘qualificate’. L’amministrazione pagherà i contributi previdenziali»
La crisi economica sarà anche una cosa da grandi ma l’assessorato all’educazione ha deciso di ‘curarla’ pensando ai più piccoli. E con un duplice obiettivo: offrire alle famiglie l’opportunità di potersi avvalere di baby sitter ‘certificate’ e ‘qualificate’ e combattere il lavoro nero. E’ partito oggi, con la cerimonia inaugurale nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio, il progetto ‘Indovina chi viene a casa: la/il baby sitter’. Si tratta di un corso (con 159 partecipanti) finalizzato all’inserimento di nuovo personale qualificato nell’elenco comunale baby sitter per bambini della fascia di età 0/3 anni che sarà poi a disposizione di tutte le famiglie residenti nel Comune di Firenze che desiderano avvalersi del servizio domiciliare e che ne faranno richiesta. Da parte sua l’amministrazione pagherà i contributi previdenziali alle famiglie che si avvarranno delle baby sitter.
«Con questo progetto – ha spiegato l’assessore Di Giorgi – l’amministrazione comunale intende ampliare ulteriormente la rete delle opportunità proposte ai bambini e alle loro famiglie creando così un sistema integrato e differenziato di servizi rivolti alla prima infanzia. Tale servizio si propone di offrire a coloro che sono interessati la possibilità di avvalersi di baby sitter iscritte in un apposito elenco predisposto e tenuto dal Comune. L’elenco è a disposizione di tutte quelle famiglie che desiderano avvalersi del servizio e che contattano personalmente gli educatori/trici iscritti». «Gli educatori inseriti nell’elenco, in possesso del titolo di studio previsto dalla normativa regionale per gli educatori di asili nido – ha aggiunto Rosa Maria Di Giorgi – partecipano ad un corso di formazione, organizzato dall’amministrazione comunale, per l’acquisizione di competenze specifiche per lo svolgimento delle funzioni di baby sitter».
Il corso si articolerà in 30 ore di lezione su temi relativi alla prima infanzia ed alla relazione con le famiglie e comprenderà, al suo termine, una valutazione finale di verifica il cui superamento consentirà il conseguimento dell’attestato di idoneità e la relativa iscrizione all’elenco comunale baby sitter per bambini e bambine della fascia di età 0/3 anni.
«Si tratta – ha rilevato l’assessore all’educazione – di una ulteriore possibilità a favore delle famiglie con esigenze organizzative diversificate ed individualizzate che richiedono la massima flessibilità o che sono rimaste in lista di attesa per altri servizi pubblici presenti sul territorio. Proponiamo loro un elenco di educatori garantendo dando loro la possibilità di scegliere autonomamente tra il personale iscritto e di concordare tempi e modi di intervento. Offre inoltre garanzie per l’utilizzo di personale qualificato e formato per svolgere attività educative e di cura di bambini piccoli. Ai bambini, invece, offre la possibilità di sperimentare percorsi educativi diversificati, attraverso proposte di gioco e di attività mirate a stimolare esperienze significative in relazione ai bisogni propri di ciascun età. Propone occasioni per esperienze diverse rispetto a quelle vissute quotidianamente con i genitori pur restando nell’ambiente domestico. Permette ai piccoli di stabilire rapporti con adulti esterni al nucleo familiare allargando così le loro capacità relazionali».
«Senza dimenticare – ha proseguito Rosa Maria Di Giorgi – che offriamo agli educatori che ancora non hanno una occupazione stabile la possibilità di essere inseriti nel circuito lavorativo dei servizi alla prima infanzia, dopo un corso di indirizzo organizzato dal Comune. L’iscrizione nell’elenco delle/i baby sitter permette agli educatori di essere contattati dalle famiglie interessate inserendosi così nei rapporti di lavoro subordinato previsto dal contratto nazionale sulla disciplina del rapporto di lavoro domestico. Il pagamento da parte dell’amministrazione comunale degli oneri previdenziali ed assicurativi si colloca nella prospettiva di offrire agli educatori non ancora impiegati, opportunità di lavoro continuativo e in regola con le vigenti normative stabilite da regolari contratti di lavoro. Contribuendo a tale rimborso agevola, inoltre, quelle famiglie che hanno scelto questa soluzione educativa per la cura dei propri figli».
«A questo albo, infine – ha concluso – potranno attingere anche tutti quei soggetti privati che vorranno aprire asili aziendali con personale ‘certificato’ e ‘qualificato’».
Il programma settimanale per lo svolgimento delle lezioni prevede una parte teorica in plenaria e la divisione in piccoli gruppi per la realizzazione di attività/laboratori.
Come docenti si alterneranno Gianfranco Staccioli (su ‘Ruolo del gioco nello sviluppo infantile’); Paolo Dirindelli (su ‘Osservazione e analisi del bambino e del contesto familiare. Attività espressivo-manuale’); Simonetta Rossi (su ‘Analisi e gestione dei rapporti adulto/bambino. Gioco drammatico e canali di comunicazione non verbale’); Paolo Borin (‘Elementi di psicologia dello sviluppo. Giochi cantati, canti e filastrocche’ e ‘L’importanza della narrazione nello sviluppo infantile. Laboratorio sulla narrazione e analisi di testi per l’infanzia’). (fn)