L’assessore Di Giorgi: «quest’anno le commemorazioni assumono un valore particolare dopo l’uccisione dei due ragazzi senegalesi da parte di un fanatico di estrema destra»
«Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario». Le parole Primo Levi saranno il filo conduttore delle iniziative del Comune di Firenze per il ‘Giorno della Memoria’, l’anniversario di quel 27 gennaio del 1945 quando vennero aperti i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz, che Firenze onora coinvolgendo gli studenti delle scuole. Il programma degli eventi (promossi dall’assessorato all’educazione, in collaborazione con la Comunità ebraica, l’Aned, l’Anpi e altre associazioni) è stato presentato, questa mattina a Palazzo Vecchio, dall’assessore Rosa Maria Di Giorgi, Susanna Agostini, presidente della commissione pace, Daniela Misul, vicepresidente della Comunità ebraica di Firenze e dal regista Giovanni Micoli, direttore del laboratorio teatrale ‘La Stanza dell’Attore’.
«Le iniziative di quest’anno assumono un valore particolare dopo la tragedia che ha visto a Firenze, poche settimane fa, l’uccisione per motivi espressamente razzisti di due immigrati senegalesi da parte di un fanatico di estrema destra» ha sottolineato l’assessore Di Giorgi.
Si partirà venerdì prossimo con una serie di iniziative (per alunni e studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado) realizzate in collaborazione con la Comunità ebraica, l’Istituto Storico della Resistenza in Toscana. Alle 9.30, al Teatro Verdi, andrà in scena lo spettacolo ‘Zicaron’ (al quale parteciperanno circa 800 ragazzi) prodotto dalla compagnia La Stanza dell’Attore con la regia di Giovanni Micoli. Saranno presenti rappresentanti di Aned, Anpi, della Comunità Rom e dell’associazione Ireos.
«Zicaron – ha spiegato Giovanni Micoli – è stato scritto dagli allievi de La Stanza dell’Attore. Questi ragazzi, la cui età spazia dai 16 ai 22 anni, hanno inizialmente conosciuto ed intervistato in varie occasioni i testimoni della Comunità Ebraica di Firenze; dopo questi fondamentali incontri è iniziata in loro una personale rielaborazione delle esperienze ascoltate per giungere, dopo approfondite discussioni collettive ed individuali ricerche, alla scrittura di monologhi teatrali dando vita a personaggi reali o immaginari capaci comunque di comunicare le tremenda follia vissuta durante la Shoah».
Sul palcoscenico si alterneranno vari personaggi; si va da un giovane soldato russo che è fra i primi ad entrare il 27 gennaio del 1945 ad Auschwitz ad una giovane ragazza ebrea che scoprirà in un modo tragico l’omosessualità dell’amato zio; passando dalla storia di Rukelie, campione di pugilato Sinti ucciso in un campo di concentramento ad un trombettista ebreo che non riuscendo più ad utilizzare le parole, ‘suonerà’ in faccia ai soldati tedeschi prima di essere ucciso. Ed ancora in scena si presenterà un uomo, di nazionalità tedesca, in carrozzina che inizialmente benediceva la propria invalidità non essendo così costretto a partecipare alle atrocità che il suo popolo infliggeva ad altri per poi scoprire in modo tragicamente beffardo che le assi di legno sulle quali egli apponeva la sigla della falegnameria in cui lavorava in realtà erano servite per costruire le camere a gas, realizzando quindi come anch’egli fosse stato, inevitabilmente e suo malgrado, un maledetto ingranaggio; per ultimo i pensieri di un giovane ebreo rinchiuso in un freddo treno diretto al nord.
Fino al 28 gennaio il Salone delle Compagnie, all’Istituto degli Innocenti, ospita lo spettacolo ‘Di Razza’ prodotto da ‘Centrale Produzioni con testi di Laura Forti, regia e musiche di Teo Paoli
Il 31 gennaio, alle 10, al Teatro Puccini, c’è ‘Storia di Charlotte’ prodotto da ‘Centrale Produzioni’, con testi di Laura Forti, regia e musiche Enrico Fink e Teo Paoli.
Ataf metterà a disposizione i suoi mezzi per gli spostamenti degli studenti.
«Il programma – ha aggiunto l’assessore Di Giorgi – prevede anche molti altre iniziative, alcune delle quali inserite ne ‘Le Chiavi della Città’, che abbiamo chiamato ‘Percorsi della Memoria’ che si sviluppano nel corso dell’anno. Si tratta di percorsi di conoscenza del territorio fiorentino, rivolti agli studenti e ai docenti, sia in riferimento a luoghi ed episodi di particolare rilevanza storica che attraverso la testimonianza diretta di persone che hanno vissuto avvenimenti legati ad un determinato periodo storico. Ad esempio, lo scorso 9 novembre, c’è stata la commemorazione, al binario 16 della stazione di Santa Maria Novella, per ricordare la deportazione di 300 cittadini ebrei. Il prossimo 8 marzo, invece, ricorderemo alle Loggia delle Leopoldine in piazza Santa Maria Novella la deportazione di centinaia cittadini nei campi dei lavoro nazisti».
«L’amministrazione, inoltre – ha proseguito Rosa Maria Di Giorgi – promuove la partecipazione di una delegazione di studenti fiorentini al viaggio studio agli ex campi di sterminio in Germania e Austria, viaggio organizzato in collaborazione con la Provincia di Firenze e l’Aned nel mese di maggio».
«Il ‘Giorno della Memoria’ è stato istituito con un legge dello Stato nel 2000 – ha rilevato Daniela Misul – nel calendario ebraico esiste però un altro giorno per commemorare la Shoa, lo ‘Yom ha shoa’, che quest’anno cade il 19 aprile. Come Comunità Ebraica quel giorno faremo una commemorazione al Tempio di via Farini e ricorderemo tutti insieme le vittime dello sterminio. Saremo presenti a tutte le iniziative che a Firenze, e nel resto della Toscana, vengono organizzate dalle istituzioni: è importante che tutti siano sensibilizzati su quella che è stata una delle più grandi tragedie della nostra storia recente. Per educare alla memoria servono iniziative serie come queste: altrimenti si rischia di incrementare il rifiuto della verità storica».
«Sono trascorsi solo 67 anni da quando i soldati dell’Armata rossa liberarono i sopravvissuti rinchiusi ad Auschwitz – ha dichiarato Susanna Agostini – è giusto che questo giorno sia diventato un simbolo contro culture xenofobe e razziste e a favore anche dei diritti umani nel mondo. E’ importante che siano proprio gli studenti a riflettere su cosa avvenne e perché. Questo li aiuta a conoscere il passato, la crudeltà umana e a prendere posizione sulle tante discriminazioni ancora presenti in Italia e nel mondo. Il rispetto che dobbiamo alle vittime, alle loro famiglie, ad interi popoli e culture deve ancora crescere: ciò che è accaduto non si deve più ripetere. Il nostro sforzo come amministratori deve essere anche quello di non dimenticare persone straordinarie come Mario Piccioli, deportato a 18 anni e scomparso due anni fa che hanno dedicato la propria vita a raccontare ai giovani cosa è avvenuto nei campi nazisti e fascisti».
«Quest’anno – ha ricordato l’assessore all’educazione – abbiamo anche riproposto un percorso didattico per difendere il significato della memoria e mantenerne viva la trasmissione dei valori attraverso un percorso di conoscenza rivolto ai docenti e agli studenti attraverso: un corso di formazione rivolto ai docenti ‘Storia e memoria del Novecento’ con lezioni a cura dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana».
«L’obiettivo è offrire una lettura corale della tragedia degli ebrei – ha concluso Rosa Maria Di Giorgi – e di mettere in rilievo le responsabilità del fascismo e del nazismo per l’Olocausto, e di gettare uno sguardo critico alla storia dell’ Ottocento per ricostruire anche il percorso compiuto dal razzismo e dall’ antisemitismo in Italia. Con queste iniziative vogliamo coltivare la memoria in un modo non retorico e rendere partecipi tutti del compito che ci è affidato da queste tragedie: quello di essere cittadini migliori, di aver rispetto e tolleranza nei confronti degli altri». (fn)