Che cos’è uno spinterogeno? Come si cambia il sifone del lavello? E le pastiglie dei freni? E, infine, come si prepara un dolce o un cocktail? Sono le domande alle quali tanti adolescenti fiorentini rispondono ogni giorno, dopo il compito di matematica e prima dell’interrogazione di geografia o di italiano. In aule-officine o aule-sala bar, in cui gli appunti di storia si mescolano a pinze, cacciaviti, bulloni o divise da pasticceri e da barman. A Firenze tanti giovani scelgono, dopo le medie o dopo aver abbandonato le scuole superiori, il ‘Centro di formazione professionale’ del Comune di Firenze. Per diventare meccanico, idraulico, elettricista, pasticcere o barman e rispondere alle esigenze di un mercato dove i tecnici specializzati sono sempre più richiesti. Oggi pomeriggio, a Palazzo Vecchio, c’è stata la cerimonia di consegna degli attestati di qualifica per l’anno scolastico 2010/2011 alla quale hanno preso parte il sindaco Matteo Renzi e l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi.
Da quasi mezzo secolo il Cfp (http://www.comune.firenze.it/servizi_pubblici/scuola/cfp/) organizza percorsi formativi rivolti ai settori dell’industria e dell’artigianato, come pure alla ristorazione e al turismo: nei laboratori gli insegnanti lavorano per formare meccanici (carrozzieri, motoristi), elettricisti e idraulici; e poi cuochi, barman, panificatori, pasticcieri e commis di sala. I risultati in termini occupazionali sono di eccellenza se si considera il 77 per cento dei qualificati che trova occupazione in una situazione economica comunque difficile e con una vera e propria crisi dell’occupazione.
Quest’anno gli iscritti del settore industria-artigianato sono stati 180, quelli del settore ristorazione 85 (54 maschi e 31 femmine dei quali 30 stranieri). (fn)