«Iniziative come queste servono ai giovani per diventare coscienti della società in cui vivono, per essere artefici della sua crescita e del suo miglioramento. Li educano, cioè, a sviluppare una più spiccata capacità critica, a interpretare la realtà in modo positivo, a capire con la propria testa: per raggiungere questo obiettivo non bastano un po’ di tv e di internet». Lo ha detto l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi, intervenuta, questa mattina nel Salone dei Cinquecento, alla manifestazione conclusiva del programma ‘Giovani sentinelle della legalità’, curato dalla Fondazione Caponnetto e supportato dalla Regione. L’iniziativa ha coinvolto circa 600 i giovani di 20 scuole superiori della Toscana che hanno realizzato venti progetti per promuovere tra gli amministratori toscani la cultura e la pratica della legalità, della buona politica e della buona amministrazione, sui temi centrali come acqua, rifiuti, ambiente, scuola e lotta alle infiltrazioni mafiose.
Era presente, tra gli altri, la ‘madrina’ della Fondazione, Elisabetta Caponnetto.
«Dopo una prima parte di studio, più formativa, il programma ha lasciato libero spazio alle creatività dei ragazzi in tema di legalità – ha spiegato il presidente della Fondazione Caponnetto, Salvatore Calleri – e adesso i loro progetti serviranno da impulso per migliorare l’azione degli amministratori e dei politici del loro territorio
«La Fondazione – ha aggiunto Salvatore Calleri – ringrazia in modo particolare, per questo progetto, il Comune di Firenze per aver messo a disposizione il Salone dei Cinquecento. Ringrazio anche l’assessore Di Giorgi per l’attenzione dedicata al progetto». (fn)