“Una bellissima giornata di festa che svela i segreti di una cultura millenaria, a cui la città partecipa sempre con gioia”. L’assessore all’Educazione Rosa Maria Di Giorgi ha portato il saluto dell’Amministrazione comunale, ieri mattina, all’apertura delle iniziative fiorentine per la “XXII Giornata europea della Cultura ebraica”.
“E’ un appuntamento importante per tutti noi – ha sottolineato l’assessore –, che ci aiuta a entrare in contatto con una cultura che è profondamente legata all’Europa e al suo sviluppo storico e sociale attraverso i secoli. La Comunità ebraica è fortemente radicata a Firenze e con la città ha sempre avuto un legame positivo, caratterizzato dal dialogo e dall’apertura al confronto e all’interazione, rappresentando per tutti noi un patrimonio ancora oggi da valorizzare a pieno. Vedere tanti fiorentini a questo appuntamento è un segnale forte di quanto la città sia aperta e disponibile a considerare le diversità come una ricchezza e non come un pericolo. Una sensibilità che ha sempre caratterizzato Firenze, nella sua storia, come una città del mondo, pronta ad accogliere e a vivere positivamente i valori della multiculturalità come momento di crescita comune”.
“La Giornata europea delle Cultura ebraica – ha proseguito Di Giorgi – è l’occasione per riscoprire un patrimonio artistico, culturale e storico, rappresentato in primo luogo dalla stessa sinagoga, che arricchisce da secoli la nostra città. Come Amministrazione, attraverso le Chiavi della Città, promuoviamo ogni anno nelle nostre scuole un lavoro di approfondimento su Firenze e le culture che la compongono, aiutando i nostri ragazzi a entrare in contatto con realtà spesso meno conosciute, ma ugualmente importanti. Un percorso di conoscenza che aiuta i nostri giovani a confrontarsi con altre culture, a sviluppare sensibilità critica e capacità di valutazione, propensione al dialogo e apertura alle novità che la nostra società propone loro. ‘Abbattere muri, costruire ponti’, diceva il Sindaco La Pira, e questo è lo spirito che Firenze vuol mantenere vivo, nel solco della sua tradizione”.