Lunedì la 5ª commissione regionale visita il Cfp.

Visita, lunedì mattina, dei componenti della quinta commissione del consiglio regionale, presieduta da Nicola Danti, al ‘Centro di formazione professionale’. Sarà presente anche l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi. E’ la prima volta che questo organismo fa tappa l’istituto di via Pisana.
Il Cfp (http://www.comune.firenze.it/servizi_pubblici/scuola/cfp/) è stato inaugurato nel 1973 ma era attivo già dal 1952 in altre sedi. Qui si possono frequentare corsi per operatore elettrico, elettronico, audio e video, per meccanico auto, carrozziere, conduttore macchine a controllo numerico, per cuoco, pasticcere e addetto alla sala ristorante. La struttura offre agli allievi una ricca dotazione di aule e laboratori per elettronica, elettrotecnica, macchine utensili, compreso un centro di lavoro a controllo numerico, pneumatica, informatica, meccanica per autoveicoli.
L’istituto ha stipulato una convenzione con l’Opera Madonnina del Grappa, in base alla quale alcuni corsi vengono svolti nei locali di quest’ultima, in via Don Facibeni. In tal modo è offerta agli allievi la possibilità di usufruire di laboratori di saldatura e termoidraulica.
Il Centro si propone compiti di preparazione tecnica di giovani appena usciti dalla scuola dell’obbligo o in cerca di occupazione, di lavoratori occupati o disoccupati con necessità di qualificazione o riqualificazione, ponendosi perciò obiettivi a vari livelli: la prima qualificazione dei giovani e quella finalizzata post-diploma; la specializzazione di lavoratori già qualificati; l’aggiornamento dei tecnici, il riconoscimento di professionalità per conto del Ministero del Lavoro.
«Il Comune, attraverso il Cfp – ha spiegato l’assessore Di Giorgi – risponde alla situazione di disagio sociale e di dispersione scolastica. I ragazzi che acquisiscono il nostro diploma trovano lavoro nel 90% dei casi. Il 10%, addirittura, riprende il corso di studi dopo gli anni ‘professionalizzanti. I ragazzi hanno diverse nazionalità e spesso provengono da situazioni familiari e sociali molto critiche».