Prosegue la visita dei 170 studenti fiorentini nei campi di sterminio nazisti. Questa mattina, insieme all’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi, all’assessore provinciale all’istruzione Giovanni Di Fede e Alessio Ducci presidente di Aned Firenze (l’associazione nazionale ex deportati) sono stati a Ebensee (sul lago di Traunsee, in Alta Austria) uno dei più grandi sottocampi del campo di concentramento di Mauthausen. Nell’aprile del 1943 Hitler volle trasferire qui lo sviluppo dei missili intercontinentali dal momento che il sito precedente (Peenemünde) era soggetto a bombardamenti. Per questo i prigionieri furono impiegati per scavare delle gallerie nelle montagne intorno al campo. Il complesso del lager fu costruito nel novembre del 1943 ma produzione di missili non fu mai realizzata e furono invece installate una raffineria di petrolio e la produzione di elementi per carri armati della Steyr-Daimler- Puch Spa. Nei primi mesi di esistenza del lager i morti venivano trasporti a Mauthausen e inceneriti al crematorio ma il crescente numero di morti rese indispensabile la costruzione di un forno crematorio anche ad Ebensee.
Il massimo della popolazione del lager fu raggiunto nell’aprile del 1945 con 18.509 prigionieri. Dei complessivi 27mila prigionieri più di 8mila, quasi uno su tre, morirono ad Ebensee. La maggioranza dei detenuti furono polacchi, cecoslovacchi, sovietici, francesi ed italiani. Gli ebrei costituirono fra il 30 e 40 % della popolazione. Nel pomeriggio è invece prevista la prima visita del campo di Mauthausen che si concluderà domenica mattina con la partecipazione alle manifestazioni in occasione del 66° anniversario della liberazione.
Il programma prevede un omaggio alle vittime delle varie nazioni; la cerimonia internazionale nel “Piazzale dell’Appello” che vedrà la partecipazione di delegati di tutte le nazioni che hanno avuto vittime a Mauthausen o che hanno contribuito alla liberazione del campo.
Il complesso di Mauthausen (a 20 chilometri di distanza dalla città austriaca di Linz) venne aperto l’8 agosto 1938 e, come le altre strutture naziste, venne utilizzato come campo di sterminio da attuarsi attraverso il lavoro forzato e il denutrimento per intellettuali, persone e membri delle diverse classi sociali dei paesi che la Germania nazista occupò durante la seconda guerra mondiale.
Fino all’inizio del 1940 la maggior parte degli internati erano rappresentati da socialisti, omosessuali e rom tedeschi; però a partire da quella data iniziarono ad essere trasferiti qui anche un gran numero di polacchi, essenzialmente artisti, scienziati, esponenti dello scautismo, insegnanti e professori universitari.
Tra l’estate 1940 e la fine 1941 più di 7mila repubblicani spagnoli vennero trasferiti dai campi destinati ai prigionieri di guerra. Alla fine del 1941 fu invece la volta dei prigionieri di guerra sovietici: il primo gruppo venne immediatamente soppresso nelle camere a gas appena installate.
Nel 1944 giunsero un gran numero di ebrei ungheresi e olandesi, molti dei quali morirono ben presto a causa del duro lavoro e delle pessime condizioni di vita, oppure ancora perché costretti a gettarsi dai dirupi delle cave di Mauthausen.
Lunedì, infine, ci sarà l’ultima tappa del viaggio-studio, al campo della Risiera di San Sabba, a Trieste.