Progetto “Arno, un fiume per amico”: gli studenti scoprono il fiume facendo foto, realizzando ricerche e intervistando i familiari che hanno vissuto l’alluvione.

L’iniziativa realizzata da Autorità di bacino e assessorato all’educazione all’interno del ciclo ‘Le Chiavi della Città’
Fotografie, disegni e interviste dei ragazzi ai familiari che hanno vissuto l’alluvione del ’66. Sono stati questi gli ingredienti del progetto “Arno, un fiume per amico”, partito nel corso dell’anno scolastico. L’iniziativa, organizzata dall’ Autorità di bacino dell’Arno e l’assessorato all’educazione, rientra ne ‘Le Chiavi della Città’ (il ciclo organizzato dall’assessorato che comprende progetti e percorsi formativi per la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado) ed ha visto la partecipazione di ben 25 classi, tra primarie e secondarie di primo grado, per un totale di quasi 600 ragazzi.
L’obiettivo è stato quello di valorizzare e diffondere la cultura del fiume all’interno delle scuole. Il viaggio con il nuovo amico, differenziato per fasce di età, è iniziato con un percorso finalizzato a scoprire la storia, l’ambiente del fiume e i suoi ‘abitanti’. Una serie di visite sulle rive dell’Arno, sui ponti di Firenze, al Parco delle Cascine, con laboratori didattici per i più grandi e perfino una “caccia al tesoro” per i più piccoli, per individuare le targhe che ricordano le 8 disastrose alluvioni: da quella del 1333 a quella del 1966.
L’Autorità di bacino per sviluppare il progetto ha tenuto una serie di incontri nelle varie scuole, accompagnate dalle uscite sulle rive dell’Arno, al parco delle Cascine e in piazza Poggi.
«I ragazzi – ha sottolineato Gaia Checcucci, Segretario generale dell’Autorità di bacino – hanno potuto conoscere la storia delle opere di difesa dalle alluvioni realizzate dai fiorentini in più di mille anni di storia e gli interventi, pianificati dall’Autorità di bacino, per mettere in sicurezza il fiume. Per questo agli studenti è stato mostrato il legame esistente fra interventi di sicurezza idraulica, tessuto urbano e tutela dell’ambiente, grazie alla realizzazione delle future casse di espansione lungo il fiume Arno
Agli studenti è stata anche spiegata l’attività di controllo che l’Autorità di bacino esercita affinché nel fiume vi sia il quantitativo minimo di acqua in grado di garantirne la naturale integrità ecologica e la tutela della vita acquatica, nonché la salvaguardia delle diverse popolazioni che vivono in quello stesso ambiente naturale».
«Il progetto si propone di avvicinare i ragazzi a temi importanti per la salvaguardia dell’ambiente – ha spiegato l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi – renderli consapevoli che le azioni sul territorio producono significative trasformazioni. Si vuole abituare gli studenti all’osservazione della propria realtà ambientale e, in particolare, del territorio fiorentino, in modo da poter comprendere i mutamenti del fiume anche attraverso l’azione del tempo e dell’agire dell’uomo»
Ai ragazzi è particolarmente piaciuto conoscere quei cambiamenti che hanno interessato il fiume: tra questi i mestieri legati all’Arno come quello dei renaioli o dei ‘bardotti’ che trainavano le imbarcazioni oltre le pescaie, nonché i luoghi dove era svolta la florida attività mercantile della Firenze dei secoli passati.
Altro obiettivo del progetto è stato quello di accrescere nei ragazzi la consapevolezza di far parte di un insieme naturale di cui non sono solo i fruitori, mai i protagonisti coinvolti direttamente nel miglioramento dell’habitat fluviale.
Le immagini, i disegni e le interviste realizzate dalle classi sono in parte già pubblicate sul portale dei ragazzi.it http://scuole.portaleragazzi.it/fiumeperamico/