Lotta alle mafie, a ‘Terra Futura’ presentato il ‘Progetto San Francesco’.

Cittadini, sindacato e istituzioni alleati per diffondere la cultura della legalità e rompere il fronte dell’indifferenza contro la criminalità organizzata che negli ultimi decenni ha portato i suoi affari anche in Toscana. Questa mattina, a Terra Futura, è stato presentato il ‘Progetto San Francesco’, al quale aderiscono i sindacati Filca-Cisl (la federazione Italiana lavoratori costruzioni e affini) e Fiba-Cisl (la federazione italiana bancari assicurativi) e il Siulp, il sindacato italiano unitario di polizia.
All’iniziativa erano presenti l’assessore alla legalità Rosa Maria Di Giorgi, il sociologo Alessandro De Lisi, (coordinatore nazionale del ‘Progetto San Francesco’), il procuratore di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone, il prefetto di Firenze Paolo Padoin e il sindaco di Cermenate Mauro Roncoroni. Proprio nel Comune della Provincia di Como, lo scorso 7 maggio, è stata inaugurata una scuola di alta formazione contro la mafia per sindacalisti e forze dell’ordine, dedicata a Giorgio Ambrosoli, l’avvocato fatto assassinare dal finanziere Michele Sindona l’11 luglio del 1979. La scuola è ospitata in una villa confiscata all’ n’drangheta nel 2007.
La Filca-Cisl nazionale è la promotrice del Progetto San Francesco, che si propone di promuovere la cultura della legalità e della giustizia attraverso il dialogo di conoscenza e formazione tra sindacato, istituzioni, forze dell’ordine, enti ispettivi del lavoro come Inps e Inail.
Tra gli obiettivi del ‘Progetto San Francesco: l’attivazione di una ‘rete di microcrediti’ guidata dalle commissioni per la sicurezza e l’ordine pubblico delle prefetture e partecipate dai soggetti sindacali della confederazione, dei bancari, degli edili e della polizia. il riconoscimento delle ‘buone pratiche’ e della ‘qualità sociale’ per farne elementi di merito per l’accesso alle gare d’appalto; lo sviluppo dell’ ‘istituto della bilateralità’, che metta insieme pariteticamente imprese e lavoratori rappresentati dal sindacato per attivare individuare una diga alle infiltrazioni di imprese e finanza occulte; l’istituzione di un ‘osservatorio sugli strumenti sociali’ per il contrasto alle cosche nell’economia e nel mondo del lavoro, partecipato dai soggetti sociali disposti ad operare in rete e in sinergia con la magistratura e le forze investigative; l’individuazione di un contenitore istituzionale condiviso per la ‘protezione’ e la ‘soluzione’ delle cosiddette ‘fragilità sociali’.
In tale direzione sono già individuabili, quali esempi, i consorzi per il credito, gli istituti culturali stranieri per la formazione culturale, gli uffici per l’accompagnamento alla cittadinanza di lavoratori stranieri.

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