L’assessore Di Giorgi al convegno internazionale ‘Educare all’arte. L’arte di educare’.

«Appare chiara l’importanza di cogliere questa opportunità che Firenze ci offre, educare all’arte in un luogo che ne è il simbolo, la culla, dove ogni strada, ogni angolo ad uno sguardo attento appaiono ricchi di storia e di bellezza. Una bellezza che può essere fruita pienamente, che può lasciare tracce profonde solo se l’approccio non è frettoloso ed è invece costruito e proposto nella giusta maniera». Lo ha detto l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi intervenendo, questa mattina a Palazzo Vecchio, al convegno internazionale organizzato dalla ‘Società italiana per la protezione dei beni culturali’ e iniziato il 16 maggio scorso a Pisa, e aperto dal generale dei carabinieri Roberto Conforti, con sessioni itineranti che hanno toccano poi Livorno, Lucca e Massa.
Nel Salone dei Cinquecento esperti si sono confrontati sul tema ‘Educare all’arte. L’arte di educare’. Tra i relatori, Maddalena Ragni, direttore generale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana, Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, Mounir Bouchenaki, direttore generale Iccrom, Paolo Del Bianco, presidente Fondazione Romualdo Del Bianco, Maurizio Di Stefano, presidente Icomos, Francesco Bandarin, vice direttore generale per la cultura dell’Unesco, Umberto Leanza.
«In questa società caratterizzata da rapidi e continui mutamenti – ha aggiunto l’assessore – si sta perdendo l’idea della bellezza come dimensione irrinunciabile per l’uomo. E’ invece importante riscoprire il ‘bisogno estetico’ come esigenza primaria e capire che la distruzione della bellezza ereditata dal passato è uno dei peccati più tangibili della nostra civiltà contemporanea».
«E’ su questi presupposti – ha proseguito Rosa Maria Di Giorgi – che oggi si può parlare di arte e di bellezza sostenibili e la scuola può costituire il terreno fertile per attuare strategie di una fruizione tesa a creare nel pubblico dei giovanissimi il futuro consapevole, capace di riconoscere e vivere la dimensione della bellezza».
«In questo – ha sottolineato – ci aiutano gli stessi musei della nostra città che hanno arricchito la loro offerta rendendo le collezioni e le opere meno statiche, aprendosi al territorio con opportune scelte a livello educativo e organizzativo ed è così che le sinergie attivate producono risultati. Tra questi le attività rivolte alle scuole proposte attraverso l’assessorato nella convinzione che non basta assolutamente possedere un tesoro ma è necessario condividerlo e soprattutto individuare strumenti per stabilire un vero contatto con i ragazzi delle scuole».
La sezione specificatamente dedicata a musei e beni culturali de ‘Le Chiavi della Città’ (il ciclo organizzato dall’assessorato all’educazione che comprende percorsi formativi per la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado) comprende 35 progetti dedicati all’arte.
«Ci sono inoltre le proposte del Museo dei Ragazzi di Palazzo Vecchio – ha ricordato l’assessore all’educazione – che hanno l’obiettivo principale di avvicinare i ragazzi delle scuole a quel patrimonio culturale che rende il nostro territorio, e in particolare la nostra città, unici nel mondo».

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