Un menu ‘a cinque stelle’ per il pranzo-esame degli studenti del settore ristorazione e turismo del ‘Centro di formazione professionale’.

Tra gli ospiti l’assessore Di Giorgi, la presidente della commissione lavoro Collesei, i consiglieri Bertini, Locchi, Pierguidi, Cruccolini e Sguanci
Patè di fegatini di crosta. Uovo ‘alla monachina’ sul radicchio di campo. Sformatino di porri con salsa al parmigiano. Verdure in agrodolce. Salvia fritta. Passata di fagioli con piccoli tortelli di cavolo nero e salsiccia. Maltagliati di pasta fresca al sugo d’anatra. Stufatino di maiale e manzo al Chianti sulla polenta. Controfiletto di vitellone con ‘topino di cardi’ e carciofi fritti. Insalata invernale di finocchio e arancia. E, in onore del 150° dell’Unità d’Italia, un dolce al tricolore tagliato sulle note dell’inno di Mameli. Il tutto annaffiato da Prosecco Valdobbianese, Ingrolia Igp 2009, Chianti classico Buondonno e Moscato d’Asti. Un menù a ‘cinque stelle’ che è stato preparato e servito oggi dagli allievi del settore ristorazione e turismo del ‘Centro di formazione professionale’, settore ristorazione e turismo del Comune di Firenze all’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi, l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi, la presidente della commissione lavoro Stefania Collesei, i consiglieri comunali Enrico Bertini, Alberto Locchi, Michele Pierguidi, Eros Cruccolini e Maurizio Sguanci e numerosi altri ospiti.
Il pranzo è una delle prove di esame che concludono il percorso formativo per 30 allievi (tra i 16 e i 18 anni di età) dei corsi di cucina, 24 di sala bar e 31 di pasticceria e riveste una fondamentale importanza perché questi giovani si misurano realmente, ciascuno nella propria professione, con le competenze acquisite durante il percorso formativo.
Per ottenere le qualifica professionale gli allievi hanno dovuto dimostrare le competenze acquisite in un anno di corso, che ha visto alternarsi la pratica nei laboratori alle lezioni di cultura generale, igiene, merceologia, lingue straniere nella cultura del lavoro e dell’impresa oltre ad un insieme di discipline che ne hanno completato il percorso formativo.
«Abbiamo molto apprezzato un menù ricco di fantasia e, nello stesso tempo, rispettoso della tradizione – ha dichiarato l’assessore Di Giorgi – l’amministrazione attribuisce molta importanza a questi corsi che si occupano di un segmento di popolazione giovanile che altrimenti andrebbe ad ingrossare le file della dispersione scolastica e della disoccupazione.
Oltre l’80% dei giovani cuochi, dei pasticceri e degli addetti al servizio di sala trovano immediatamente una occupazione nel settore trattenuti, molto spesso dove hanno svolto il periodo di stage».