Lo scorso anno agli Uffizi non venne concesso l’ingresso gratuito per tre alunni serbi dell’istituto veneto
Promessa mantenuta. Questa mattina gli studenti della scuola secondaria di primo grado O. Calderari di Vicenza sono stati ricevuti in Palazzo Vecchio dall’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi e dal capo di gabinetto del sindaco Lucia De Siervo.
Alla biglietteria degli Uffizi, l’8 maggio scorso, i loro compagni subirono quella che venne subito denunciata come una palese ingiustizia: tre alunni serbi furono costretti, diversamente dai loro compagni italiani, entrati gratuitamente, a pagare il biglietto di ingresso perché, anche se residenti in Italia, non appartenevano all’Unione europea.
Era stato era stato applicato il decreto ministeriale 239/2006, firmato dall’allora ministro Buttiglione, secondo il quale l’entrata gratuita ai musei riguarda esclusivamente le scolaresche, gli under 18 e gli over 65 che appartengano all’Unione europea. Per tutti gli altri l’ingresso è a pagamento. Un’anomalia che a suo tempo venne immediatamente segnalata alla soprintendenza fiorentina dalle insegnanti che accompagnavano i ragazzi in gita e che sortì le scuse del sindaco Matteo Renzi, insieme alla promessa di un invito nel capoluogo toscano riservato ad un gruppo di alunni della media vicentina. Promessa che è stata mantenuta proprio questa mattina.
Il programma della trasferta fiorentina dei ragazzi e degli insegnanti della Calderari (che fa parte dell’Istituto Comprensivo 10 di Vicenza) prevedeva l’incontro e una serie di visite, a cominciare dal Museo dei Ragazzi di Palazzo Vecchio e la Biblioteca delle Oblate.
L’assessore Di Giorgi e la dottoressa De Siervo hanno portato i saluti del sindaco e poi c’è stato lo scambio dei doni: un gagliardetto con il Giglio di Firenze e alcune copie di ‘Io Amo Firenze’ di Piero Bargellini da parte dell’amministrazione comunale, libri e una lettera della dirigente scolastica M. Cristina Sottil da parte dell’istituto vicentino.
«L’episodio dei tre studenti serbi è la testimonianza di quanto la norma sia inadatta e discriminatoria – ha sottolineato l’assessore Di Giorgi – e di quanto sia necessaria una sua revisione».
«E’ evidente – ha aggiunto – che è necessario un adeguamento normativo capace di abbattere queste barriere: certi episodi non devono più verificarsi. È indispensabile trovare un’armonizzazione tra norme e buon senso per superare, anzitutto, un paradosso: gli alunni di origine straniera, considerati a tutti gli effetti regolari studenti dal Ministero della Pubblica Istruzione, vengono invece considerati ‘diversi’ dal Ministero dei Beni Culturali».
«In queste settimane e nei prossimi mesi festeggeremo il 150° anniversario dell’Unità d’Italia – ha concluso Rosa Maria Di Giorgi – e daremo rilievo alla nostra Costituzione. La Costituzione è la carta dei diritti nella quale, una volta per tutte, il nostro Paese ha scelto come principio fondante quello dell’uguaglianza sostanziale e non solo formale, anche e soprattutto all’interno della scuola, rifiutando quelle forme di discriminazione, più o meno implicite, che legittimano la ‘disuguaglianza’».